Dopo le tante polemiche per il braccialetto dei lavoratori di Amazon arriva un altro tipo di braccialetto, sicuramente più utile. Si tratta di Embrace, un dispositivo da polso prodotto da Empatica, una società italiana, che aiuta chi soffre di epilessia. E’ uno smartwatch sottile e leggero, simile a un dispositivo da polso per tracciare l’attività fisica. Rileva invece i parametri di chi lo indossa, come l’attività del sistema nervoso e la temperatura corporea, elabora i dati e invia sullo smartphone di un soccorritore l’allarme se sta per verificarsi una crisi convulsiva. Oggi è arrivato il via libera per la commercializzazione di Embrace negli ospedali americani da parte della Food and drug administration che, per la prima volta, ha autorizzato l’utilizzo di uno smartwatch in neurologia. A convincere le autorità statunitensi i risultati dei test compiuti. 135 pazienti epilettici sono stati monitorati con Embrace 24 ore su 24, per 272 giorni. Un periodo durante il quale lo smartwatch è sempre stato capace di individuare le crisi, nel 100% dei casi.
Un grande risultato Empatica, fondata fondata nel 2011 da Matteo Lai, Maurizio Garbarino, Rosalind Picard e Simone Tognetti sotto l’ala del MIT MediaLab, laboratorio del Massachusetts Institute of Technology di Boston. La società si era fatta strada con una campagna di crowdfunding, nel 2015. E oggi ha 45 dipendenti e sedi a Cambridge (negli Usa) e Milano. “I dispositivi medici, ha affermato il ceo Matteo Lai, hanno di solito un grande problema: sono ingombranti e scomodi. Le persone, semplicemente, non vogliono indossarli. Volevamo progettare il primo dispositivo medico al mondo usato come salvavita ma che avrebbe potuto vincere un premio per il design”.
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