Strage di cani a Sciacca: una taglia per trovare il killer

"Li troveremo", ha promesso il sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone, al lavoro con i carabinieri.

Strage di cani a Sciacca
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25 Febbraio 2018 - 11.16


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Una vergogna. Frutto di ignoranza e crudeltà. “I responsabili della strage devono essere puniti con celerità per evitare il reiterarsi di questi scempi”: non usa mezzi toni il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi a dieci giorni dall’avvelenamento di una trentina di randagi a Sciacca, Agrigento. “Fermate lo sterminio dei cani in Sicilia”, continua, proponendo a tutti i comuni dell’isola e alla Regione di offrire una taglia di 50mila euro a chi farà individuare il killer. E mentre la Procura continua le sue indagini perquisendo capannoni e casolari e attendendo il risultato di esami clinici e autopsie, le associazioni animaliste scendono in piazza. Il governatore Musumeci, intanto, istituisce una commissione contro il randagismo.
Sarebbe bastato un paio di chili di salsicce, prima tenute in ammollo e poi imbevute in un potente pesticida, lasciate in giro per le strade di Sciacca a provocare in tempi brevissimi la morte di 27 randagi.
La caccia ai responsabili continua. “Li troveremo”, ha promesso il sostituto procuratore della Repubblica Michele Marrone, al lavoro con i carabinieri. Così proseguono le perquisizioni di capannoni e casolari, gli interrogatori, gli esami clinici e le autopsie affidati al direttore dell’Istituto zooprofilattico di Palermo Santo Caracappa.

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