Ieri mentre si scatenava il dibattito sulle affermazioni della Isoardi, attuale compagna di Salvini e conduttrice Rai che in una intervista ha riferito: “Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso si danno arretrando. Stando nell’ombra”, ho pensato a tante coppie dove uno dei due ha un ruolo di spicco ma la sua compagna o il suo compagno per questo sono stati all’ombra e un passo indietro. Chi è realmente capace e forte non ha paura di essere “oscurato” da una donna.
Così ho pensato subito a Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone.
Bisogna ammettere che di Francesca Morvillo si è sempre detto poco, ma non certo perché lei fosse una “costola”, un accessorio muto del marito, ma perché Giovanni Falcone ieri come oggi è sempre stato considerato un eroe che la sua di luce avrebbe messo all’ombra chiunque, anche una moglie come la Morvillo che invece non lo era affatto.
Era una donna mite e discreta ma il suo ruolo nella vita del marito è stato così importante che oggi molti amici della coppia affermano che forse il Falcone che abbiamo conosciuto non avrebbe avuto tale forza e determinazione senza di lei.
Prima di tutto partiamo da una considerazione. Quando il 23 maggio del 1992, alle 17.58, una carica di cinque quintali di tritolo fece saltare in aria un pezzo dell’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, vicino a Palermo, azionata dalla mano Giovanni Brusca, uccidendo il giudice Giovanni Falcone insieme alla sua scorta, e alla moglie Francesca, la morte di lei non fu per caso. Non fu un inciampo. Lei era lì perché lo aveva scelto.
Francesca Morvillo è il primo e unico magistrato donna assassinato nel nostro Paese. E’ stata una delle prime italiane a vincere il concorso in magistratura nel 1968, ha avuto una carriera brillante molto prima di conoscere Giovanni, è stata Sostituto Procuratore al Tribunale dei Minori di Palermo, prima che l’italiano media conoscesse il nome di Falcone. Si conoscono a casa di amici nel 1979. Sono entrambi sposati e lui era appena tornato a Palermo dopo 14 anni di assenza. Succede che si innamorano e lasciamo i loro compagni. Francesca sa molto bene cosa fa. Sa che non sarà facile che lui non è un uomo come tanti. E Giovanni dal canto suo sa che solo una collega che si batte con passione per la giustizia come Francesca può sopportare tutto quello che gli anni insieme riserveranno a entrambi. Da subito una scorta che non li lascerà mai e poi la rinuncia ad avere figli perché come le disse un giorno Giovanni “non si fanno orfani, si fanno figli”. Le foto che abbiamo di lei sono quasi tutte sorridenti, ma possiamo immaginare quanto sia stata dura. Dopo il periodo all’Asinara, torna a lavorare, non lascia mai il suo impiego di magistrato e aiuta Giovanni, per senso di giustizia e amore per la legalità ogni volta che lui le sottoponeva i suoi provvedimenti più delicati. Spesso lei è in disaccordo e glielo dice sicura delle sue posizioni.
Si sposano, e poi arriva il momento in cui dopo il primo attentato sventato mentre sono in vacanza lui vuole divorziare per salvarla, ma lei resta, non solo per amore ma perché quella da donna di Stato come è, è anche la sua guerra alla Mafia.
Altro che ombra… Francesca Morvillo è stata luce, è stata la degna compagna di un uomo non certo comune. Forse è stata più coraggiosa, più caparbia perché sapeva che non sarebbe stata ricordata quanto lui, ma lo ha fatto per amore, amore di lui e amore di giustizia.
Poi ho pensato ad esempi attuali, Michelle Obama che se dovesse candidarsi l’anno prossimo rischierebbe di diventare il primo presidente americano donna e nera. Ma anche a uomini che nonostante per i più sono stati i mariti di non hanno certo vissuto di luce riflessa, pensate alla recente scomparsa di Gianmarco Moratti, Letizia era molto più famosa di lui. Sindaca di Milano e poi Ministra dell’Istruzione.
Molto bene dunque, abbiamo risposto alla sciocca affermazione di un personaggio che ho deciso di prendere in considerazione solo perché come ho detto prima è una conduttrice del Servizio pubblico. Cara Isoardi una donna, per quanto in vista, NON deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso NON si danno arretrando O Stando nell’ombra, MA DANDO LUCE.