Sono passati 80 anni dalla scomparsa di Ettore Majorana, sparito senza lasciare traccia il 27 marzo del 1938. Una storia che non ha mai smesso di appassionare e che ha sollevato mille domande molte delle quali ancora aperte.
Ettore Majorana, il fisico geniale dal telento mostruoso, il più silenzioso e schivo dei Ragazzi di via Panisperna che ruotavano intorno a Enrico Fermi, si volatilizzò il 27 marzo di ottanta anni fa, all’età di trentun anni.
Majorana era uno scienziato con delle capacità eccezionali, con delle intuizioni fulminee e profonde. Fermi stesso ne parlava con grandissimo rispetto: “un genio, come Galileo e Newton”.
Dalla sua scomparsa sono state moltissime le ipotesi che hanno cominciato ad alternarsi senza mai trovare risposte definitive. La sera del 27 marzo del 1938 Majorana era partito da Napoli, dove gli era stata offerta una cattedra, con un piroscafo diretto a Palermo. Il 25 marzo aveva annunciato la sua intenzione di sparire in una lettera al suo amico di Napoli, Antonio Carrelli, ritrattata l’indomani con un’altra lettera. Aveva anche scritto alla famiglia: “ho un solo desiderio: che non vi vestiate di nero”. Da allora in poi non ci sono state più notizie di Majorana.
Le indagini, scattate nei giorni successivi, non hanno portato a nulla e il suicidio è stata solo una delle tante ipotesi avanzate negli anni. Alcuni avevano pensato che Majorana avrebbe potuto chiudersi in un monastero, altri avevano parlato di una fuga in Germania. Ma una delle piste più credibili è forse quella sudamericana. In Argentina erano state raccolte alcune testimonianze sulla possibile presenza di Majorana a Buenos Aires e altre lo avevano segnalato in Venezuela fra il 1955 e il 1959, tanto che su questa base la Procura di Roma aveva riaperto il caso nel 2011, subito archiviato.
Un’altra ipotesi, rapidamente smentita, lo avrebbe identificato con un senzatetto particolarmente dotato per la matematica che vagava in Sicilia. Il caso, al quale aveva dedicato un libro anche Leonardo Sciascia, è tutt’altro che archiviato per i fisici, che continuano a studiare le teorie di Ettore Majorana.
Ci sono voluti 80 anni per riuscire a vedere la particella dalle proprietà stravaganti previste nel 1937, che sono contemporaneamente il loro opposto nell’antimateria, i cosiddetti “fermioni di Majorana”, visti solo nell’ottobre 2014. Un altro rompicapo è quello dei b. Per un momento nel 2011 i dati dell’esperimento Opera avevano fatto pensare ad una conferma, ma poi si sono rivelati frutto di un errore. La teoria è invece ancora lì, con l’ipotesi che in particolari condizioni le particelle possano assumere una massa ‘immaginaria’ che le svincolerebbe dalle equazioni imposte dalla teoria della relatività.
Ettore Majorana, 80 anni fa la misteriosa scomparsa del fisico geniale
La scienza continua a indagare sulle sue teorie
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27 Marzo 2018 - 09.01
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