Dietro l’arresto di Antonello Montante accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, c’è veramente un verminaio. Una ‘talpa’ in commissione Antimafia avrebbe riferito all’ex presidente di Confindustria il contenuto dell’audizione, che era stata secretata, dell’imprenditore Marco Venturi, l’ex amico e poi diventato il suo più grande accusatore, come si evince dall’ordinanza del gip di Caltanissetta che coinvolge 22 indagati, tra i quali spicca l’ex presidente del senato Schifani. E’ proprio Montante, in una intercettazione ambientale mentre lascia l’abitazione dell’ex governatore Rosario Crocetta assieme a Linda Vancheri, all’epoca assessore regionale alle Attività produttive e molto vicina all’imprenditore, a sostenere di sapere cosa abbia detto Venturi all’Antimafia. “Tutte le mie domande ha fatto”, dice Montante a Linda Vancheri, facendo intendere che poteva contare addirittura su qualcuno all’interno della commissione Antimafia. Per il gip la frase dell’imprenditore “lascia un po’ esterrefatti”. Montante concludeva la conversazione con l’assessore sostenendo che Venturi davanti ai commissari avesse fatto “mala figura”, criticando poi la decisione del presidente Rosy Bindi di dare luogo “all’attività di verifica dell’Antimafia… invece di travagliari per la mafia… contro la mafia… no”.
Montante, c'era anche una talpa nella Commissione antimafia
Gli attacchi a Rosy Bindi, le audizioni secretate ma di cui l'ex presidente di Confindustria aveva contezza in tempo reale: un verminaio alla siciliana
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15 Maggio 2018 - 07.59
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