Sarebbe stata una tragedia annunciata quella della morte di Elisa Amato, uccisa dal suo ex fidanzato Federico Zini a San Miniato, in provincia di Pisa: le amiche, infatti, sostengono che avrebbero dovuto denunciare Zini in tempo, visto che da tempo tormentava l’ex ragazza. Ai carabinieri comunque non risultano segnalazioni a carico di Zini che venerdì notte, secondo l’ultima ricostruzione, ha ucciso Elisa e poi si è tolto la vita nel parcheggio del campo sportivo Gargozzi.
Come riporta La Nazione, la sera della tragedia Zini ha cenato a casa insieme alla madre: “Era tranquillo, ha giocato con il cane”. Alle 21 è uscito dicendo alla donna di non aspettarlo, perché avrebbe fatto tardi. “Ma diceva così ogni venerdì e sabato sera, quando usciva”, ha raccontato la madre. Il giovane è partito da casa sua con la pistola in tasca ed è arrivato a Prato, dove ha lasciato la sua auto in strada con gli sportelli aperti e i fari accesi.
Intorno alle 3 si incontra con Elisa, con la quale litiga furiosamente. Un’ipotesi avvalorata dal fatto che l’ultimo accesso di Zini su WhatsApp riporta l’orario delle 3:13. Dopo le urla, tre spari. Il giovane trascina il corpo della ex nell’auto del padre di lei, dirigendosi a San Miniato, dove si spara un colpo alla testa.
La vettura con all’interno i corpi dei due giovani viene scorta da un passante. I carabinieri trovano quattro bossoli. Un paio di colpi pare abbiano danneggiato la carrozzeria interna della macchina. Zini ha sparato a Elisa, colpendola all’addome e a un fianco, con la pistola calibro 9 acquistata il martedì precedente. Il 18 maggio aveva ottenuto il porto d’armi per uso sportivo. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sui corpi dei due giovani
Argomenti: femminicidio