Blitz della polizia a Latina contro il clan Di Silvio, parenti dei Casamonica. Arrestate 25 persone appartenenti alla famiglia rom nel quartiere Campo Boario del capoluogo pontino.
L’indagine ha preso le mosse dalle rivelazioni del pentito Renato Pugliese che ha spiegato nel corso di varie audizioni quanto il clan Di Silvio fosse radicato sul territorio e totalmente autoctono, e slegato da gruppi criminali siciliani, calabresi o campani.
Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, violenza privata, favoreggiamento, intestazione fittizia di beni, riciclaggio e reati elettorali, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Tra gli arrestati anche 7 donne, una delle quali figura tra i vertici del clan.
Oltre 250 gli agenti impegnati nell’operazione. Per la prima volta in territorio pontino, sottolineano gli inquirenti coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, viene riconosciuta l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona, non legata a gruppi criminali siciliani, calabresi o campani.
Le indagini hanno accertato che gli autori delle numerose estorsioni, effettuate con metodi particolarmente violenti e vessatori, come avviene nelle mafie tradizionali, spendevano sempre il nome dei Di Silvio per amplificare il potere di intimidazione e per ricordare che la destinazione del denaro era al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie. In altri casi spendevano quel nome per richiamare episodi violenti risalenti alla guerra del 2010, quando le famiglie rom si imposero sui altri gruppi criminali.