Due immigrati, provenienti dal Mali, beneficiari del progetto Sprar del Comune di Caserta, hanno denunciato alla Polizia di essere rimasti vittima di un episodio a sfondo razzista: sono stati raggiunti da colpi di pistola ad aria compressa – ferito uno degli stranieri – sparati da tre ragazzi che gridavano “Salvini, Salvini!”. Il fatto si sarebbe verificato l’11 giugno scorso ma è stato denunciato solo oggi dal Centro Sociale Ex Canapificio, associazione che gestisce il progetto Sprar insieme alla Comunità Rut delle Suore Orsoline e alla Caritas.
“L’impressione è che qualcuno negli ultimi giorni stia avvelenando i pozzi. Il clima è diverso, è palpabile. Adesso erano ‘solo’ pallini ma cosa ci dobbiamo aspettare? Si sta minando non solo la pace e la sicurezza dei migranti ma di tutti i cittadini. Nella sparatoria potevano essere coinvolte anche altre persone”.
Così l’avvocato Ida Grasso, che insieme al collega Francesco Pugliatti ha accompagnato Dabi, l’immigrato ferito da spari con pistola ad aria compressa, a presentare la denuncia. Secondo Gianluca Castaldi, della Caritas, “esiste un sistema Caserta che tutti quanti ci invidiano, che va oltre l’integrazione. Qui siamo riusciti, per esempio, a collaborare con le famiglie facendo portare ai migranti i bambini a scuola. Ditemi cosa più di questo significa dare fiducia al prossimo. Quello che è successo speriamo sia solo un episodio”.
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