"Si impedisca l'ingresso a scuola ai non vaccinati": la richiesta dei presidi
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"Si impedisca l'ingresso a scuola ai non vaccinati": la richiesta dei presidi

I responsabili degli istituti: "tra legge e circolare è il caos. Va ritirato l'emendamento che rinvia l'esclusione dei bambini dalla frequenza delle lezioni"

L'entrata in una scuola
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4 Settembre 2018 - 13.26


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A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico i presidi chiedono che i bambini non vaccinati non tornino a scuola altrimenti ci sarebbero rischi per la salute. E vogliono indicazioni più chiare e precise dal governo altrimenti la confusione sarà inevitabile e a farne le spese saranno soprattutto le famiglie.
“Va ritirato – ha detto in audizione alla Camera il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli – l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute”.
“Ci sono 10mila bambini – ha aggiunto Giannelli – che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa è una forma di segregazione che ripugna”.
Tra legge e circolare è il caos
“Secondo la legge Lorenzin – ha affermato Mario Rusconi, che presiede l’Associazione nazionale presidi del Lazio – i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all’avvio dell’anno scolastico”.
“E molti problemi alle scuole – ha aggiunto Rusconi – in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso. Servono indicazioni più chiare e precise altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie”.
Sulla questione sono intervenuti anche i camici bianchi. “I medici – ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) davanti alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera – considerano non giustificabile il rinvio dell’obbligo di presentare la certificazione della vaccinazione per l’iscrizione all’anno scolastico 2018-2019”.
“Per noi medici – ha aggiunto Anelli – i vaccini sono uno strumento fondamentale di tutela della salute pubblica. Auspichiamo un’offerta vaccinale attiva, in cui siano escluse tutte le possibili barriere sia organizzative sia economiche alla vaccinazione”.
L’allarme dei medici si è focalizzato soprattutto sul morbillo: 14.451 i casi segnalati in Europa nel 2017, che hanno causato 30 decessi. Erano stati 4.643 nel 2016. In questa classifica l’Italia è al secondo posto, con 5.004 segnalazioni. Non va meglio nel 2018: in Italia, dal primo gennaio al 30 giugno, sono stati 2.029 i casi segnalati. Di questi, il 91,3% si è verificato in soggetti non vaccinati, il 5,4% in chi era stato sottoposto solo alla prima dose.

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