Quando Giovanardi diceva: "Gli unici a picchiare Cucchi sono stati i suoi amici spacciatori"

Era il 2013 e Giovanardi si scagliava contro Ilaria Cucchi: "sta facendo carriera politica sulla pelle del fratello morto"

Carlo Giovanardi
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8 Aprile 2019 - 20.21


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Certamente non solo Matteo Salvini dovrebbe chiedere scusa a Ilaria Cucchi: la lista sarebbe lunghissima ma ci accontentiamo di citarne uno che certamente sta nelle primissime posizioni. 
Era il 2013 quando Carlo Giovanardi (autore, lo ricordiamo, della discussa legge Fini-Giovanardi sulle droghe, resa poi illegittima dalla Corte Costituzionale nel 2014) si scagliava contro Ilaria Cucchi che all’epoca si era candidata con la lista Rivoluzione Civile: “Come succede sempre in Italia su fatti come questi, si costruisce una carriera politica e la sorella è diventata capolista di un partito. Era evidente che sarebbe finita così. Suo fratello è una vittima, era una persona malata, ha tentato più volte di recuperarsi, ha avuto una vita difficile da tossico e spacciatore. Ma da questo alla Provincia di Roma che gli voleva intitolare le scuole come se fosse un esempio ai giovani, non ci sto. È come con Carlo Giuliani: certo Giuliani è una vittima, poveretto. Ma si possono intitolare a lui le sale del Parlamento? Io dico no, perché quando è morto stava per ammazzare tre carabinieri”.
Oltre alla storia di Carlo Giuliani, in egual misura ricostruita in modo superficiale, oggi la testimonianza di Francesco Tedesco distrugge completamente questa e anche un’altra dichiarazione, sempre di Giovanardi, che sosteneva che Cucchi fosse stato picchiato dai “suoi amici spacciatori”. 

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