Gli amici di Pillon attaccano i gay: "Difendere la famiglia è diventato rivoluzionario"

Gli organizzatori del Family Day: "difenderemo sempre chi vuole indottrinare i bambini" e difendono Pillon contro l'ideologia gender

Simone Pillon
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11 Aprile 2019 - 19.42


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Per il presidente e il vice presidente del Congresso Mondiale della Famiglia Toni Brani e Jacopo Coghe, ora nessuno è neanche più libero di discriminare gli omosessuali. Non hanno infatti preso bene la sentenza che ha condannato al pagamento di 1.500 euro più le spese processuali e il risarcimento danni il senatore Simone Pillon dovrà pagare al circolo Lgbt Omphalos di Perugia.
“Difendere la famiglia sta diventando sempre più un atto rivoluzionario” hanno affermato, ignorando il fatto che difendere la famiglia e dire che il circolo, che nel 2014 aveva organizzato un ciclo di conferenze nelle scuole per parlare di orientamento sessuale e identità di genere, “istigava i giovani all’omosessualità” come ha fatto Pillon sono due cose ben diverse. 
Ma i due non si fermano: “Esprimiamo la nostra solidarietà a chi con noi è stato animatore della piazza del Family Day e siamo certi che la giustizia e il buon senso alla fine trionferanno. Difendere i bambini dall’ideologia gender e battersi per il loro diritto di avere una mamma e un papà è un impegno a cui nessuno rinuncerà. Continueremo a denunciare chi vuole indottrinarli, chiunque esso sia”.

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