Una vergogna che non viene da chissà dove, ma che è parte integrante di quel luogo oscuro e macabro che è la destra italiana nella quale fascisti, ex terroristi fascisti e razzisti e antisemitici dichiarati hanno trovato accoglienza.
Così si è scoperto che a capo del manipolo fascista che ha organizzato la provocazione a Milano inneggiando a Mussolini si chiama Claudio Corbolotti, ha 53 anni ed è arrestato nel 2004 per gli scontri avvenuti fuori dall’Olimpico durante il derby Roma-Lazio.
E’ lui l’uomo che davanti al gruppo di provocatori allineati invoca il saluto al dittatore sanguinario e chiama il saluto romano.
Ma quello che fa più impressione è che questo fascista no è un semplice picchiatore, ma fu al centro di una serie di interrogazioni parlamentari grazie all’incarico che l’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno gli aveva dato, facendolo entrare nella sua segreteria.
Volto noto nella curva Nord della Lazio, Corbolotti è stato denunciato ieri dalla Digos, assieme ad altri ultrà laziali, per manifestazione fascista.
La polizia lo ha riconosciuto dalle foto e dai video, ma al momento è ancora libero di fare i suoi porci comodi.
Gli ultras della @OfficialSSLazio inneggiano a #Mussolini in piazzale Loreto, prima del match di #CoppaItalia contro il #Milan pic.twitter.com/JSmYz54pPh
— calciomercato.com (@cmdotcom) 24 aprile 2019