Il professore di inglese Alessandro Panella, oggi 45enne, nel 2009 patteggiava una pena per aver commesso atti sessuali su minori. A 10 anni di distanza, dopo aver scontato 2 anni e 8 mesi di carcere, dopo la riabilitazione e il ritorno in cattedra, l’accusa per lui è nuovamente la stessa. L’uomo avrebbe intrattenuto una relazione sessuale con una sua studentessa di 15 anni. La notizia delle indagini della procura di Vercelli ha sconvolto l’Istituto tecnico di Santhià, presso il quale lavora.
Si legge sulla Stampa:
“Sono sconcertata” dice adesso la preside Paoletta Picco. “Quando ho saputo che quel professore avrebbe insegnato da noi, avevo chiesto il controllo del suo casellario giudiziale. Mi ero accorta della condanna. Quindi avevo chiesto all’Ufficio scolastico regionale come avrei dovuto comportarmi. Mi è stato detto che era suo diritto tornare al lavoro. Abbiamo seguito tutte le regole”.
La riabilitazione è stata ottenuta grazie alla buona condotta e nei due anni e mezzo di lavoro nella Istituto, mai il suo atteggiamento aveva dato da pensare alla preside, fin quando i carabinieri non hanno chiesto di ascoltare le studentesse. L’uomo, secondo le testimonianze, aveva una relazione sessuale con una minorenne e aveva avuto o tentato approcci con altre studentesse. Sono state le stesse ragazze a rivolgersi alle forze dell’ordine.
Il professore di inglese sarà sentito dal gip nei prossimi giorni. Il suo avvocato Cosimo Polumbo preferisce non dichiarare nulla: «I processi si fanno nelle aule di giustizia, non sui giornali». Ma un legale che aveva seguito il primo caso di violenza, chiedendo di restare anonimo ricorda: «Ero stato a trovarlo in carcere. Il professore soffriva molto. Respingeva l’idea della violenza sessuale. Si diceva innamorato e ricambiato». Per la procura l’amore non c’entra niente in tutta questa storia. È violenza sessuale. È una «relazione anomala» fra un insegnante di 45 anni e una studentessa che non ha ancora compiuto 16 anni.