Che orrore a Messina: un filosofo filonazista invitato all'università
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Che orrore a Messina: un filosofo filonazista invitato all'università

Dopo le critiche della federazione delle associazioni partigiane, l'Ateneo rifiuta di ospitare Alexander Dugin . Associazioni di estrema destra alla ricerca di un altro luogo

Alexander Dugin
Alexander Dugin
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10 Giugno 2019 - 12.11


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Alexander Dugin, filosofo neonazista russo, avrebbe dovuto parlare il prossimo 11 giugno all’università di Messina. Lo racconta su Palermo Repubblica Manuela Modica. Un evento che ha scatenato una bufera di polemiche. Adesso l’Università fa dietrofront. Su invito di Fiap, la federazione italiana delle associazioni partigiane, e vista la protesta di molti docenti messinesi, il rettore Salvatore Cuzzocrea ci ripensa e nega l’ospitalità a Dugin. Sostenitore di un “fascismo rosso e senza confini” (il titolo di un suo saggio) Dugin, considerato anche vicino a Putin, sarà lo stesso a Messina, domani 11 giugno, alle 17. Dove non si sa ancora. Sono alla ricerca di un luogo le associazioni di destra locali che hanno organizzato l’evento. Non è chiaro, invece, se anche il Comune di Messina che ha dato il patrocinio seguirà l’università, ritirandosi dall’incontro: il sindaco Cateno De Luca e l’assessore alla cultura, Enzo Trimarchi non rispondono al momento sull’argomento.
L’intervento di Dugin era previsto alla sala “Cannizzaro” del Rettorato. L’evento aveva provocato l’indignazione della Fiap che aveva chiesto all’università di riconsiderare l’opportunità “della presenza di Dugin all’interno dell’ateneo”.  Perché? “È il caso di ricordare che si tratta di un personaggio inquietante che teorizza il cosiddetto neo-eurasiatismo, vale a dire la costruzione di un blocco politico e strategico imperniato sulla Russia in aperta antitesi ai valori dell’Occidente democratico e liberale- spiega in una nota la Fiap -. Nemico dichiarato di Israele, si nasconde dietro quell’antisionismo che, per molti elementi dell’estrema destra, serve spesso a celare un sostanziale antisemitismo. Si richiama apertamente al filosofo razzista e fascista italiano Julius Evola ed in Russia ha costituito gruppi politici denominati ‘nazionalbolscevichi’, il cui contrassegno era la bandiera del Terzo Reich con al centro lo stemma sovietico in versione nera, al posto della svastica”.
E il comunicato con cui veniva annunciato l’intervento di Dugin a Messina non sembrava dar torto alla spiegazione dei partigiani: “I suoi numerosi libri stanno uscendo dalla nicchia del politicamente scorretto e incominciano a circolare anche al di fuori dei circuiti delle case editrici alternative e culturalmente non omologate al pensiero unico”, questo è parte del contenuto del comunicato stampa inviato ai giornalisti lo scorso sabato mattina per annunciare l’arrivo di Dugin, definito, sempre come “diversamente europeo”.
Di sicuro un seguace di Heidegger (anche lui considerato filonazista e antisemita), secondo la Fiap “è verosimile che in Italia siano pochi a sapere chi è”, sebbene con una facile ricerca su wikipedia appaia subito descritto come “politologo conosciuto per le sue opinioni fasciste”. Dugin è stato invitato da alcune associazioni di destra locali: REuropa-Università d’Estate 2019, Eurasiart, Associazione Sicilia-Russia ed Azione Radicale. E se l’università dello Stretto presta solo i locali l’intervento di Dugin è però patrocinato addirittura dal Comune di Messina, stando a quanto sottolineato nel comunicato.

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