La polizia di Bologna ha fermato un 31enne, di origine brasiliana e naturalizzato italiano, accusato di stupro nei confronti di una studentessa italiana di 24 anni. La notte del 2 giugno, dopo una serata con amici, la ragazza stava rientrando a casa quando è stata aggredita, trascinata con forza in un’area verde nei pressi del dopolavoro ferroviario e lì violentata. Nel 2016 l’aggressore era stato denunciato dalla fidanzata di allora per violenza sessuale.
Le indagini della squadra mobile di Bologna hanno consentito di dare un nome e un volto al presunto responsabile della violenza, il 31enne Orianderson Venturi. Il fermo è stato eseguito la notte dell’8 giugno. L’uomo, nato in Brasile ma cittadino italiano da quando fu adottato da bambino da una famiglia del Bolognese, nel 2016 era stato denunciato per violenza sessuale dalla fidanzata di allora. Era inoltre già conosciuto alle forze dell’ordine anche per reati di droga e per lesioni.
Alla sua individuazione, gli investigatori della squadra mobile sono arrivati in meno di una settimana grazie alla descrizione accurata fatta dalla vittima, che ricordava bene scarpe sportive, abbigliamento e lo zaino rosso del suo aggressore. Utile alle indagini, svolte anche analizzando i filmati di alcune telecamere, è stato inoltre l’aiuto di due testimoni: il gestore e un dipendente di una pizzeria che si trova all’interno del parco dove il 31enne, che conosceva di vista il cameriere, qualche ora prima si era presentato a chiedere qualche spicciolo e una birra.
“Ringraziamo questi testimoni – ha detto il capo della Mobile Luca Armeni – perché non si sono fatti scrupoli dimostrando coraggio e senso civico”. Le testimonianze hanno permesso di indirizzare le indagini verso un soggetto di origine brasiliana, e non nordafricana come ipotizzato dalla vittima.
L’uomo è stato poi rintracciato nei pressi dell’abitazione della convivente attuale, sempre in zona Navile, dove la polizia ha ritrovato gli abiti e lo zaino che indossava al momento della violenza. Poco prima di essere aggredita, la ragazza si era accorta di essere seguita e aveva telefonato a uno studente saudita in questi giorni a Bologna, per avvertirlo.
Qualche minuto dopo l’amico, non riuscendo più a contattarla perché il violentatore le aveva sottratto il cellulare, ha intuito fosse successo qualcosa. Non parlando italiano, è riuscito a dare l’allarme chiamando un altro amico in Cile, che parla italiano e dal Sudamerica ha avvisato la polizia italiana.