Con l’amara ironia che in noi siciliani scorre in vene misteriose e invisibili, non mi ero ancora alzato dal letto quando ho scritto una nota personale sulla mia pagina Facebook: “Se dovete vomitare su Carola, prima cancellatevi dalle mie amicizie, fatelo voi prima che debba farlo io, sento troppo caldo”.
A questa nota di servizio, un mio carissimo amico (amico al quale voglio bene e mi legano tante cose belle e solide) in privato mi scrive preoccupato qualora volesse scrivere sue riserve su quanto ha fatto la scorsa notte la giovane comandante della Sea Watch. L’ho rassicurato ricordando a lui (e ho approfittato per ricordarlo a me) passaggi della nostra storia, a noi cari, e tanto più cari ai nostri due genitori. Fatti che hanno deciso un Paese migliore, democratico, civile. Che Paese avremmo, che mondo avremmo se sempre, comunque, e senza scernimento avessimo rispettato leggi e provvedimenti varati strumentalmente e cinicamente? Che mondo avremmo se i nostri nonni avessero rispettato il divieto di aiutare, nascondere ebrei e quanti altri rischiavano la deportazione il lager e i forni? Certo, come umanità avremmo avuto qualche milione di persone (donne, bambini, anziani, uomini colpevoli di niente) sulla coscienza. Quale Paese avremmo avuto se giovani donne e giovani uomini, sfidando la legge non si fossero schierati con chi lottava per la Liberazione dal nazifascismo? Quale Paese ingiusto ci saremmo ritrovati se tanti uomini, trascinando nella loro ribellione le famiglie, i più piccoli, non avessero violato la legge decidendo di entrare nelle terre di proprietà di pochi, occuparle, farle proprie, coltivarle e camparci le famiglie?
Tutti, vuoi chi nascondeva ebrei, omosessuali, “zingari” e i tanti colpevoli di diversità, tutti ben sapevano di violare una legge scritta e scellerata; tutti sapevano che avrebbero potuto pagare, quella volta con la vita, ma lo fecero. E con la loro subordinazione hanno reso l’umanità un pò meno oscena di quanto sarebbe passata comunque alla Storia, con l’Olocausto. E i giovani che salutavano la madre, stringevano la mano al padre e si univano alla lotta armata per Liberare l’Italia da nazisti e dai loro camerieri, forse non sapevano che avrebbero potuto pagare, in questo caso sempre con la vita? E i contadini, quanti hanno pagato la loro ribellione a leggi ingiuste? A Portella pagarono pure con la vita. E ancora, tanti, tanti episodi, passaggi della storia dove determinante è stata la scelta. La scelta, una parola straordinariamente bella, che torna, con un piccolo grande gesto di una giovane senza frontiere. La galera, il processo, tanti insulti, tante maldicenze, rendendoli fogne. C’è mancato solo che le dicessero puttana alla giovane Carola. O forse è stato detto anche questo?
La scelta di Carola: è la Storia a dirci che ci sono leggi da strappare col coraggio
Che paese, che umanità saremmo stati se avessimo sempre obbedito alle leggi, anche quelle che impedivano di aiutare gli ebrei durante il nazifascismo?
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Onofrio Dispenza Modifica articolo
29 Giugno 2019 - 08.26
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