Mercenari nel Donbass: spunta una telefonata tra Savoini e un sospetto reclutatore
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Mercenari nel Donbass: spunta una telefonata tra Savoini e un sospetto reclutatore

Agli atti dell'inchiesta di Genova c'è un’intercettazione del 22 giugno 2015. Savoini è con Dughin a Milano e parla con Orazio Maria Gnerre

Savoini e l'ultra sovranista russo Dugin
Savoini e l'ultra sovranista russo Dugin
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19 Luglio 2019 - 09.07


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Cosa sia lo stabiliranno le inchieste: militante politica, imprenditore, faccendiere, mediatore d’affari o chissà cosa.
Ma emerge anche che in un recente passato Gianluca Savoini, lo ’sherpa’ di Salvini in Russia era in contatto con un sospetto reclutatore di mercenari, per organizzare incontri con il filosofo Aleksandr Dugin, il cosiddetto «ideologo» di Vladimir Putin.
Adesso, come ha raccontato La Stampa, nei fascicoli di un’inchiesta condotta dalla Procura di Genova su un gruppo di combattenti partiti da varie regioni italiane per dar manforte ai separatisti anti-Ucraina a Donetsk e a Lugansk, è contenuta un’intercettazione del 22 giugno 2015.
Nella registrazione compare Savoini, al tempo già presidente dell’Associazione Lombardia-Russia; dall’altra Orazio Maria Gnerre, tuttora indagato dai magistrati del capoluogo ligure per reclutamento non autorizzato.
I due dscutono d’una conferenza che Lombardia-Russia aveva organizzato per quel giorno allo spazio Melampo di via Carlo Tenca a Milano. E nel riportare gli stralci più significativi della conversazione, i carabinieri del Ros si erano soffermano su tre dettagli. Primo, «Savoini chiama dall’utenza 0267482… intestata al Consiglio regionale della Regione Lombardia». Secondo, a parere di chi indaga è insieme a Dugin, tanto da ribadirlo al telefono: «Sono qui con il professore – spiega a Gnerre – eee… volevo confermare…». Terzo, si accordano per un incontro post-evento ufficiale, come ancora Savoini puntualizza: «Lei si può fermare a cena dopo… vediamo la conferenza e poi viene con noi».
Secondo la ricostruzione Gianluca Savoini quel giorno era andato negli uffici del consiglio regionale lombardo insieme al pensatore ultrasovranista Aleksandr Dugin, da sempre sostenitore delle operazioni militari condotte dalla Russia in Ucraina oltre che presenza fissa della tv Tsargrad (canale patriottico voluto dal Cremlino e finanziato dall’oligarca Konstantin Malofeev, nella black-list di Usa e Ue per il sostegno ai separatisti).
Una volta in ufficio Savoini aveva contattato Orazio Maria Gnerre, che i dossier in mano ai pm definiscono così: «Nell’associazione Millennium-Pce fa parte del Coordinamento solidale per il Donbass, attivo pubblicamente nell’assistenza umanitaria verso le popolazioni di quell’area, e occultamente nel reclutamento di mercenari da instradare arruolandoli nelle milizie filorusse».
L’ipotesi investigativa è che gli impegni ufficiali fossero uno schermo attraverso il quale poi discutere di cose più riservate. Come appunto il reclutamento di combattenti da utilizzare nel Donbass con le milizie filo-russe.

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