Ecco le tre regioni peggiori nella gestione dei rifiuti
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Ecco le tre regioni peggiori nella gestione dei rifiuti

Eʼ lʼanalisi condotta dalla Fise Assoambiente che ha presentato lʼindagine compiuta: "Si ricicla poco e male"

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6 Novembre 2019 - 13.23


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“Carenza di un’adeguata impiantistica per il riciclo dei rifiuti, assenza di valorizzazione energetica per quanto non riciclabile, turismo dei rifiuti verso altre Regioni, affidamento eccessivo allo smaltimento in discarica”. Questa la fotografia scattata da Fise Assoambiente, l’associazione delle imprese del trattamento dei rifiuti e bonifica, su tre regioni italiane: Lazio, Campania e Sicilia.

L’analisi, basata su dati Ispra e della stessa Assoambiente, è stata presentata a Rimini in occasione di Ecomondo, la fiera della green economy. 

 

Rifiuti nel Lazio, in sei mesi discariche piene“In Lazio, si legge nello studio, “vince il turismo dei rifiuti. L’assenza di un’adeguata e moderna impiantistica di riciclo, recupero energetico e smaltimento appare particolarmente evidente”. Il Lazio è “la Regione che più di altre alimenta il fenomeno del turismo dei rifiuti verso le altre Regioni”. La differenziata è al 46%, ma “il 64% dell”umido’ raccolto nei cassonetti viene inviato fuori Regione”.  I rifiuti raccolti in modo indifferenziato, il 54%, vengono avviati a impianti trattamento meccanico-biologico, ma solo come passaggio preliminare alla discarica (circa 41% dell’indifferenziato) e incenerimento fuori Regione (36,5%). “Nei prossimi 6 mesi – scrive Assoambiente – la capacità residua delle discariche laziali sarà terminata, accentuando ulteriormente lo stato di emergenza”.

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Rifiuti in Sicilia, la peggiore raccolta differenziataIn Sicilia c’è il “record di discarica e impianti di riciclo e recupero. La gestione dei rifiuti è condizionata dalla percentuale record di conferimento in discarica (73%). Solo il 22% viene raccolto in modo differenziato, dato più basso a livello nazionale. Anche qui il passaggio negli impianti di trattamento meccanico-biologico è propedeutico, addirittura per il 96% dei quantitativi, al successivo conferimento in discarica. Il recupero di materia resta un’ipotesi residuale. La voce incenerimento non è presa in considerazione”.

 

Rifiuti in Campania, situazione sull’orlo dell’emergenzaLa Campania secondo il rapporto è “sull’orlo dell’emergenza”. Per Assoambiente “nei prossimi due mesi le capacità residue delle discariche sul territorio campano saranno esaurite”. La regione “è uscita dalla fase piu’ critica qualche anno fa anche grazie alla realizzazione di un termovalorizzatore di dimensioni medio-grandi ad Acerra”. “La raccolta differenziata negli anni è cresciuta gradualmente – scrive ancora Assoambiente -, arrivando al 53%, ma l’assenza di un efficiente sistema di riciclo è ben palesata dall’export dell’88,5% dei quantitativi di frazione organica (50% delle raccolte differenziate) verso altre Regioni d’Italia”. “La quasi totalità dei rifiuti indifferenziati passa dagli impianti di trattamento meccanico-biologico – conclude il rapporto -, per poi essere incenerito (nel 73% dei quantitativi) o finire in discarica (circa il 6%)”. 

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