Verona nera: l'inchiesta di Piazzapulita fa luce sul fascismo nei gangli del potere

Il resportage di Alessio Basta ha mostrato con molte più evidenze che i buu razzisti a Balotelli sono stati solo la punta di un iceberb ben più pericoloso ma coccolato dalla destra

Verona fascista
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22 Novembre 2019 - 08.42


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Una inchiesta molto bella, quella di Alessio Basta. Che parla di Verona e che è partita dai cori razzisti durante la partita Verona-Brescia verso il calciatore Mario Balotelli.
Ma quella è stata la punta dell’iceberg. Bella città veneta c’è dell’altro: l’estrema destra sta nelle istituzioni, nel comune, nelle aziende.
Fascisti dichiarati hanno posizioni di responsabilità. Il leader degli ultras del Verona, il fascista dirigente di Forza Nuova Castellini partecipa alle iniziative con l’ex ministro Fontana o il sindaco Sboarina.
Consiglieri comunali che fanno il saluto romano. Il tutto in un contorno di nostalgici di Hitler e Mussolini che senza vergogna rivendicano.
Un importante lavoro al quale (ma non poteva essere questo il tema del servizio) a pochi giorni dai 50 anni dall’anniversario della strage di Piazza Fontana occorre ricordare il ruolo svolto dalla cellula neo-fascista di Verona nella strategia della tensione e nelle stragi fasciste.
Quel filo nero non si è mai spezzato.

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