Ruby ter, la testimone racconta: "Berlusconi si faceva mettere il sedere in faccia dalle ragazze"
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Ruby ter, la testimone racconta: "Berlusconi si faceva mettere il sedere in faccia dalle ragazze"

Ambra Battilana, testimone chiave del processo Ruby Ter contro Silvio Berlusconi, ha parlato del bunga bunga e in che cosa consisteva

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16 Dicembre 2019 - 15.29


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Cosa era davvero il famoso bunga-bunga? In cosa consistevano le ‘cene eleganti’ organizzate da Emilio Fede per Silvio Berlusconi nelle ville dell’ex-Cavaliere. Oggi durante l’udienza del processo Ruby Ter è stata sentita la testimone chiave Ambra Battilana, che ha raccontato che cosa succedeva durante quelle serate. Nel processo sono imputati, oltre Berlusconi, anche altre 28 persone, tra cui molte delle cosiddette “olgettine” e altri ospiti delle serate di Villa San Martino che secondo i pm di Milano sarebbero stati corrotti dall’ex premier per rendere testimonianze false o reticenti nel ciclo di processi sul sex gate di Arcore.
Battilana, 27 anni, ex miss Piemonte, è una testimone chiave della Procura di Milano insieme all’amica Chiara Danese e Imane Fadil, morta nel marzo scorso per un’aplasia midollare. Già in fase di indagine aveva rivelato agli inquirenti milanesi tutti i retroscena del “bunga bunga”, schieradosi contro la versione delle “cene eleganti” fornita dagli altri ospiti delle serate di Villa San Martino.
Il racconto
Battilana ha raccontato di essere stata portata ad Arcore per una serata a fine agosto 2010 dall’amico Daniele Salemi che l’aveva già messa in contatto con Emilio Fede per un provino come “meteorina” del Tg4. “Appena arrivata – ha raccontato – c’erano i carabinieri che ci chiesero i documenti. Non sapevo dove fossimo, ero convinta si trattasse di un posto di blocco”.
Invece era appena arrivata a Villa San Martino. “Alla porta, ad aspettarci, c’era Emilio Fede. C’era anche Maria Rosaria Rossi e un’altra signora, sua coetanea, di cui non ricordo il nome. Poi arrivò un cameriere che ci disse di entrare. Nel salottino vedo questa persona che assomigliava a Berlusconi non non sapevo fosse davvero lui: pensavo fosse un imitatore perchè gli mancavano dei denti. Invece era lui. Ci disse di prendere dei gioielli specificando che erano di Tiffany. Io non volevo accettare, ma lui insisteva. Poi da una porta entrarono una decina o quindicina di ragazze, erano tutte molto chiassose. Alcune di loro si baciavano in bocca, io conoscevo Roberta Bonasia che, ci disse Fede, era la fidanzata di Berlusconi”.
Già durante la cena, ha raccontato ancora la testimone, “tante ragazze cercavano di compiacere Berlusconi: lo chiamavano papi, si avvicinavano e lo baciavano, mentre cantavano inni di partito. Lui continuava a raccontare barzellette. A un certo punto arrivò un cameriere con statuetta in legno con un pene molto spropositato. Le ragazze presero la statuetta, la facevano girare simulando rapporti orali, così per divertirsi. Nel frattempo alcune ragazze ballavano e danzavano intorno al tavolo, andavano da lui, lo abbracciavano lo toccavano sotto il tavolo e lo baciavano in bocca. Gli facevano toccare i seni e lui palpava e baciava i seni. Lui metteva sempre le mani addosso alle ragazze e si faceva mettere il sedere in faccia”. 
Finita la cena, la serata continuò nella saletta del bunga bunga: “Era una stanza non troppo grossa, c’erano i divanetti bianchi, un set per un dj e la statua di un cavallo. Silvio Berlusconi ed Emilio Fede erano seduti davanti al palo della lap dance. Le ragazze che ballavano si erano tutte cambiate: indossavano abiti moto provocanti, non erano vestiti normali ma roba da sexy shop. Alcune si erano travestite da infemiere, ma avevano il camice completamente aperto e facevano vedere tutto, anche perchè sotto erano completamente nude, altre da poliziotte. Ricordo in particolare Nicole Minetti, ballava al palo con un vestito molto aderente che a un certo punto si strappò rimandendo completamente nuda. Poi andò da Berlusconi e si faceva toccare, mentre lui la baciava ripetutamente sulla bocca e sul seno. Una ragazza mi invitò a ballare, tirandomi per il braccio, dicendo che se mi fossi fatta notare da lui, avrei fatto carriera. Io ero imbarazzata e chiesi a Emilio di andare via”.
Battilana ha anche parlato dei “danni” subiti una volta scoppiato lo scandalo sul bunga bunga di Arcore. “La mia vita era rovinata, il mio nome finì sui giornali come escort e prostituta. Così dopo il diploma lasciai Torino e la mia famiglia. Prima andai a Milano, provai a trovare un lavoro ma era impossibile. Così mi trasferii all’estero, a Londra, a Parigi e infine negli Usa: ora risiedo a New York. In Italia il mio nome è rovinato, ormai sono un prostituta e una escort, all’estero uso un nome d’arte”.
Ambra Battilana è anche tra le protagoniste dello scandalo che travolse il produttore statunistense Harvey Weinstein: “Lo denunciai nei 2015 per molestie -ha detto il aula la 27enne rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio – poi siglai un accordo di riservatezza che ormai è sciolto. Anche in questo caso passai come una escort che voleva fare soldi. Il 6 gennaio partirà il processo penale negli stati Uniti”.

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