“Il celibato ecclesiastico non è un problema teologico. E’ una legge della chiesa cattolica. Ed in quanto tale può essere modificata”.
A commentare quanto affermato da Joseph Ratzinger e dal cardinale Robert Sarah in merito al celibato è padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, che aggiunge: “Non vorrei che questa mossa di papa Ratzinger fosse usata, come in passato nel caso dell’apertura del cardinale Ruini a Salvini, per attaccare papa Francesco”.
“Sono d’accordo sul fatto che il celibato abbia un grande valore, così come lo è papa Francesco. Non si possono sposare troppe cause. Io personalmente non avrei mai potuto realizzare ciò che ho fatto se avessi avuto una moglie – afferma il missionario – Ma in certe zone come l’Amazzonia, che conta 70mila comunità che vedono sacerdoti non più di ogni 3-4 anni, accettare che i ‘viri probati’ siano ordinati preti è l’unico modo – rimarca – per evitare che i credenti siano assorbiti da flussi alternativi evangelici e per garantire loro l’eucarestia, che è un diritto”.
“Non vorrei – rileva poi il missionario – che questa mossa di papa Ratzinger fosse usata, come in passato nel caso dell’apertura del cardinale Ruini a Salvini, per attaccare papa Francesco che è un Pontefice pastorale, cioè che va incontro alle esigenze della gente”.
Quindi Padre Zanotelli conclude: “Non so cosa farà Francesco. Siamo in attesa della sua lettera”, la pubblicazione della esortazione post sinodale nella quale Bergoglio tirerà le somme delle tre settimane di assemblea.