Un trionfo la 'Woodstock' delle Sardine: oltre 40 mila al concerto

Tra Marracash e gli Afterhours, tra i Subsonica e Bergonzoni e Moni Ovadia si parlerà di pace, discriminazioni, omofobia. E non violenza, la nostra battaglia".

Le Sardine a Bologna
Le Sardine a Bologna
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19 Gennaio 2020 - 09.49


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Un grande successo: “Oltre 40 mila persone” all’inizio della manifestazione, ma “potevamo andare in una piazza grande il doppio” per l’afflusso di gente che continua ad arrivare in Piazza 8 Agosto a Bologna, per il raduno delle Sardine “probabilmente ne arriveranno altrettante” entro la fine.
A due mesi dall’esordio il 14 novembre nella vicina Piazza Maggiore, è il leader del movimento Mattia Santori, a parlare a nome di tutti: “Siamo qui per dire che un’alternativa c’è, che da piccola piazza si può arrivare a una grande piazza e si può addirittura a cambiare il risultato di un’elezione”.
L’incontro – dal titolo “Bentornati in mare aperto” – è stato anticipato da laboratori e da musica nella limitrofa Piazzola; sul palco, intorno alle 16, hanno cominciato ad esibirsi cantanti e artisti. Sul palco anche Pif: “Quello che hanno fatto non glielo leva nessuno – ha spiegato – sarei venuto qua comunque. Sono molto emozionato di salire sul palco e forse sarò vittima di un tweet di Salvini”. Ma non importa. Il risultato della piazza è già evidente. Chi vincerà alle elezioni in Emilia-Romagna il 26 gennaio? “Ero venuto qui anche per capire questo – ha proseguito Pif -. Se vince la buona politica dovrebbe vincere uno che sa almeno i confini della regione che governa. Se l’onda emotiva prende il sopravvento vince una signora che la gente non conosce, e forse neanche Salvini”.

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 A intervenire, sul palco delle Sardine, anche l’economista e politico del Pd, Fabrizio Barca: “Qui si respira un’aria freschissima. Hanno rotto la capsula in cui ci siamo chiusi tutti. Sono emozionato. E’ emozionante quello che stanno facendo”. Quale potrebbe essere il futuro del movimento? “Quello che stanno facendo, non dobbiamo dargli lezioni, esprimono una cosa che evidentemente già c’era: il Paese stava zitto e adesso parla. Parla bellezza, giustizia sociale. Per ora è una voce, poi troveranno la strada; ognuno lavora in modo diverso, sono convinto che troveremo il modo di lavorare insieme”.
Che non si tratti di una manifestazione “contro” la politica lo dice lo stesso Mattia Santori: “Stiamo vicini ai nostri politici, a chi fa un lavoro fatto per bene e cerca in questo marasma di portare un pensiero complesso. Da quel momento abbiamo segnato un crocevia e non siamo un populismo del Cinquestelle della nascita, che poi in qualche modo è cresciuto e maturato”.
Perché a Bologna, a due mesi dal battesimo di 6000 Sardine? “Avevamo la possibilità di spendere molti soldi per sponsorizzare post su Facebook, abbiamo deciso di restare nel mondo reale, portare tematiche e allo stesso tempo musica, cultura e divertimento – ha spiegato Santori -. Voleva essere una grande festa. Potevamo andare in una piazza grande il doppio. Ci sono già 45 mila persone. Questo non può che farci piacere ed è l’ennesima dimostrazione che a volte il buon senso, il parlare calmi, il non urlare, il non giocare sporco, può ancora pagare. Non siamo qua per dare lezioni a nessuno o indicare chi votare ma semplicemente per dire che siamo riusciti a fare tutto questo senza un soldo, senza preparazione, partendo da un cucinotto in una casa, vuol dire che c’è tanta speranza e tanto margine di miglioramento”.
“Non siamo un partito politico, non andiamo a parlare con un governo o con Conte in quanto gruppo di pressione speciale – ha proseguito Santori – ma in quanto persone che hanno vissuto un’esperienza che ha dell’incredibile soprattutto in un’epoca in cui sembrava che tutto fosse destinato a rimanere carta morta sui social, messaggi, slogan o propaganda. Siamo qui per dire che un’alternativa c’è, che da piccola piazza si può arrivare a una grande piazza e si può addirittura a cambiare il risultato di un’elezione”.
“La nostra speranza – ha concluso il leader delle Sardine – è che queste piazze si traducano in una partecipazione anche elettorale, a una presa di coscienza, perché siamo a un punto di svolta e si capirà se saremo destinati altri decenni di sovranismo e squadrismo digitale o se possiamo aprire a una nuova epoca di democrazia partecipata, di relazioni, di tornare alla persona. C’è tanto da fare a destra sinistra e centro. Ma credo che sarebbe un ottimo segnale di speranza tante persone anche non dell’Emilia-Romagna”.

La conferenza stampa di Mattia Santori

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Fanno pausa e ogni giorno vengono diffamati: non solo una ‘Woodstock ittica’ a Bologna, ma anche “un punto di svolta per la politica italiana”. Mattia Santori, leader del movimento delle Sardine, racconta così in un’intervista a ‘la Repubblica’ il mega raduno dei ‘pesciolini’ anti Lega previsto per oggi in piazza VIII Agosto.
“Abbiamo dimostrato – spiega Santori – che si può fare politica senza giocare sporco, abbiamo cambiato il paradigma rispetto alle parole di odio. Sul populismo abbiamo già vinto: Salvini va nei bar e si fa selfie, noi riempiamo le piazze. E a Bologna sarà una piazza di musica e parole – promette – il nostro modo di avvicinare i cittadini alla politica. Tra Marracash e gli Afterhours, tra i Subsonica e Bergonzoni e Moni Ovadia si parlerà di pace, discriminazioni, omofobia. E non violenza, la nostra battaglia”.
Del resto, per Santori “l’aria è buona, arriveranno in tanti con i pullman e i treni. Le case si sono aperte per ospitarli, i miei genitori accolgono una coppia pugliese. È dagli anni ’70 che non c’era questo clima. Saremo almeno il doppio dei 12mila della prima volta. Noi – sottolinea ancora – siamo il consenso fisico”. Come è cambiato negli ultimi giorni il rapporto coi partiti? “C’è profondo rispetto – risponde -, chi ci vuole ascoltare è in una posizione di ascolto, il Pd e non solo, a sinistra. Anche i 5 Stelle, magari non i vertici. E poi abbiamo ricevuto l’invito di Conte”.
Il premier si è detto disponibile a un incontro. Quando? “Ci ha fatto piacere – replica il leader delle Sardine -, vorremmo vederlo presto, già dopo il voto. Ma da una posizione chiara, è stato lui a chiamarci, ci andremo in quanto portatori di esperienze e di senso civico. Un’ottima base di partenza su cui dialogare saranno i decreti sicurezza. Tanti di noi stanno toccando con mano gli effetti negativi. Togliamo le multe alle Ong, riapriamo gli Sprar. Ma si affronti anche il tema della sicurezza digitale”, dice.
E sulla piazza di Bibbiano contesa con la Lega, poi assegnata al Carroccio, spiega: “La nostra presenza era stata richiesta dagli abitanti di Bibbiano quando hanno capito che andava Salvini perché sono stanchi della gogna mediatica della Lega. C’è un’inchiesta della magistratura, è lo sciacallaggio che contestiamo. Lui dice di essere stato invitato, vedremo chi ha ragione contandoci: abbiamo 7mila adesioni via Facebook. Ma ci andremo solo se lo vorrà la comunità della Val D’Enza, lunedì in paese faremo un’assemblea pubblica per decidere”.

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