La destra si trova nella condizione di dover affrontare uno degli – innumerevoli – controsensi che la contraddistinguono, in questo caso l’antisemitismo. Se da una parte l’estrema destra ha pescato a man bassa nell’elettorato di chi ancora dorme con l’immaginetta di Hitler sul comodino, dall’altra Salvini organizza l’incontro sull’antisemitismo per tenersi buoni i rapporti con Israele.
Queste contraddizioni si condensano anche nelle realtà più piccole: e così capita che Alessandro Coppola, sindaco di destra di Nettuno, abbia sì approvato la mozione di Liliana Segre nel suo Comune, ma abbia anche fatto cancellare dal testo le parole ‘antifascismo’ e ‘Resistenza’.
“È un’offesa profonda alle tante donne e ai tanti uomini che hanno offerto la propria vita per liberare l’Italia dal fascismo e dalle legge razziali. La resistenza e la lotta partigiana fanno parte della storia del nostro Paese, di tutti gli italiani e non certo di una parte politica. Una storia collettiva che nessuno può permettersi di negare” ha detto Eleonora Mattia, del Pd, presidente della IX Commisione della Regione Lazio.
“L’antifascismo è tra i valori fondanti della nostra Costituzione ed è nostro dovere ribadire sempre, con fermezza, che intolleranza, razzismo e xenofobia vanno combattuti senza se e senza ma, segnando sempre la nostra distanza dal fascismo di ieri come pure dai fascisti di oggi”, continua Mattia
“Nettuno – conclude Mattia – al pari della nostra Regione e dell’Italia tutta ha il diritto di difendere con orgoglio la propria storia e le sue vicende migliori, che ad alcuni possono anche non piacere ma costituiscono ormai pagine indelebili del nostro passato. È per questo che, in tal senso, sono molto orgogliosa della mozione Segre approvata in Consiglio regionale alla quale, quanto prima, seguirà la proposta di legge n.106 con cui, insieme ad altri colleghi, ho chiesto di inserire nello Statuto della Regione Lazio l’espresso riferimento alla Resistenza e all’antifascismo”.
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