Il figlio della partigiana deportata: "Siamo un paese razzista e Salvini è pericoloso"

Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi partigiana deportata a Ravensbruck come politica e testimone dell'Olocausto, dopo che sulla porta di casa, a Mondovì, ha trovato la scritta "Qui ci sono ebrei".

La scritta antisemita a casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi partigiana deportata a Ravensbruck
La scritta antisemita a casa di Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi partigiana deportata a Ravensbruck
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24 Gennaio 2020 - 16.53


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Parole dure ma non gli possiamo dare torto; “Siamo un Paese razzista”, ha detto a Radio Capital Aldo Rolfi, figlio di Lidia Beccaria Rolfi partigiana deportata a Ravensbruck come politica e testimone dell’Olocausto, dopo che sulla porta di casa, a Mondovì, ha trovato la scritta “Qui ci sono ebrei”.
“La prima cosa che ho pensato, spiega Rolfi, è idiozia pura. E` un gesto isolato ma denota anche qualche cosa che non mi piace e la responsabilità è dei toni usati”. “Se vogliamo parlare di Salvini, spiega, io posso dire che “Hitler nel `19 e nel `20 aveva a che fare con una Germania che usciva da una situazione terribile e gli ha dato in pasto gli ebrei, traete voi le conseguenze”.
Salvini invece usa gli immigrati? “Direi che questo è sotto gli occhi di tutti è inutile negarlo” risponde Rolfi. “Siamo ridivenuti un Paese razzista” spiega. “Oggi non è più la Lega di Bossi e Miglio, per quanto non mi piacesse, i toni sono pericolosi e Salvini è indubbiamente pericoloso”. “Gli chiedo di parlare di politica, conclude Rolfi, ma è utopia”.

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