Toscani ai familiari del Ponte Morandi: "Ho vergogna anche di scusarmi per le mie parole infelici"

Il fotografo era finito al centro delle polemiche perché aveva detto: "A chi interessa che caschi un ponte?"

Oliviero Toscani
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6 Febbraio 2020 - 09.11


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Le parole che aveva usato erano davvero ignobili. E meno male che se è accorto: “Mi scuso. Di più: ho vergogna anche di scusarmi. Sono distrutto umanamente e profondamente addolorato”, così Oliviero Toscani ha chiesto scusa per le sue parole sul crollo del Ponte Morandi “A chi interessa che caschi un ponte?”
“Ho detto quelle parole infelici, ma la mia frase è stata estrapolata dal contesto. Volevo solo dire che Fabrica è un centro culturale che non ha nulla a che fare con Autostrade. E che non stavamo discutendo di quello, del ponte Morandi che è cascato. Il ponte non c’entra nulla con le nostre attività, noi ci confrontavamo sulle forme di comunicazione moderna. E insomma tutto il casino che è stato montato ad arte su quell’incontro con le Sardine, Benetton, il ponte…ecco quello non ci interessa”.
“Ho sempre ammirato il riserbo, la dignità dei parenti delle vittime, la forza con la quale chiedono giustizia, la tenacia di un dolore mai esibito. Sono un esperto e mi intendo di facce belle; ebbene, tra quelle rivelate dal dolore in questo nostro disgraziato e magnifico paese, ricordo bene l’impressione che mi fece la signora Egle Possetti, che spesso li rappresenta, le parole che ha sempre saputo trovare, forti e persino scandalose nella richiesta di giustizia ma mai cupamente vendicative. Vorrei averli anche io dei parenti così se dovessi finire vittima di una tragedia come quella”.

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