C'è il primo italiano positivo al Coronavirus: è uno dei 56 connazionali rimpatriati da Wuhan
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C'è il primo italiano positivo al Coronavirus: è uno dei 56 connazionali rimpatriati da Wuhan

Il paziente, ha spiegato lʼIss, è attualmente ricoverato allʼistituto Spallanzani con "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale"

Spallanzani
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7 Febbraio 2020 - 08.09


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Un italiano è stato trovato positivo al coronavirus. E’ il primo caso: lo comunica l’Istituto Superiore della Sanità. Si tratta di uno degli italiani rimpatriati da Wuhan. Insieme agli altri 56 connazionali rientrati dalla Cina si trovava in quarantena presso il centro sportivo dell’Esercito della Cecchignola.

L’allerta era scattata dopo le analisi condotte sui tamponi effettuati agli italiani sotto osservazione ed il soggetto interessato, un uomo adulto di 30-40 anni che era in stanza da solo, era stato trasferito e posto in isolamento all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani per ulteriori accertamenti.

 

Italiani in quarantema: “Pochi contatti con paziente positivo al coronavirus”La notizia del caso sospetto è stata accolta con iniziale apprensione dagli altri italiani alla Cecchignola: “Adesso siamo sereni, dopo qualche ora di preoccupazione ora ci sentiamo tranquilli. I medici militari – hanno detto alcuni dei connazionali – ci hanno spiegato che tutti i nostri tamponi faringei, eseguiti ieri e che verranno effettuati a cadenza settimanale, sono negativi”. E con la persona risultata positiva, hanno poi precisato, “abbiamo avuto pochi contatti in questi giorni. Prima che fosse trasferito allo Spallanzani, lui si trovava in una stanza singola”.

 

Conte: “Situazione in costante evoluzione”Intanto, la task force istituita dal ministero della Salute, e che si riunisce giornalmente per fare il punto sull’emergenza legata al coronavirus, è pronta a varare ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.

 

A chiarire la situazione è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo il vertice pomeridiano alla Protezione civile: “Sul Coronavirus stiamo parlando di un rischio sanitario che richiede un costante aggiornamento. Dobbiamo mantenerci flessibili e se del caso aggiornare le nostre misure proprio perché mantengano la soglia di massima precauzione”.

 

La situazione, cioè, è in evoluzione e nelle prossime ore sarà fondamentale l’andamento della curva epidemica in Cina: a fronte di un aggravamento ulteriore del numero dei contagi, dunque, si potrebbero valutare misure più restrittive anche di quarantena mentre, a fronte di un calo dei contagi, si potrebbe ad esempio valutare una attenuazione del blocco dei voli.

 

Stabili ma ancora critiche le condizione dellla coppia di turisti cinesiIntanto, sono stabili e ancora critiche le condizioni della coppia di turisti cinesi, positivi al coronavirus e ricoverati da 8 giorni allo Spallanzani. Le condizioni della coppia si erano aggravate circa 48 ore fa e, permanendo lo stato di gravità, si trovano ancora in terapia intensiva.

 

Sette le persone ricoverate allo SpallanzaniHa invece dato esito negativo anche il test effettuato sulla receptionist dell’albergo di Verona dove avevano alloggiato i due cittadini cinesi. Al momento, oltre alla coppia cinese, altri sette pazienti sono ricoverati allo Spallanzani: di questi, 4 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato, 3 sono pazienti che risultati negativi al test rimangono comunque ricoverati per altri motivi clinici.

 

Complessivamente, ad oggi, allo Spallanzani sono stati valutati 41 pazienti sottoposti al test per il coronavirus. Di questi 32, risultati negativi, sono stati dimessi.

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