A Vicenza la Destra cancella la clausola antifascista: spazi pubblici anche ai fan di Mussolini

Plauso di Fratelli d'Italia: "finalmente rimossa una clausola illiberale e violenta che gli antifascisti usavano come arma"

Silvio Giovine
Silvio Giovine
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

19 Febbraio 2020 - 21.47


ATF AMP

L’antifascismo per la destra è qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da curare e da estirpare. Poco importa che sia l’anima stessa della nostra Repubblica, per questa destra di barbari e nostalgici del ventennio d’altronde la Costituzione è carta straccia. E quindi a Vicenza, dove fino ad oggi, per ottenere una concessione per l’utilizzo di spazio pubblico per scopi commerciali era necessario, tra le altre cose, sottoscrivere una clausola di ripudio del fascismo, da adesso questa condizione non è più necessaria. 
Ci ha pensato Silvio Giovane, assessore al commercio, a eliminare la clausosa, ricevendo il plauso di Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), che si è detta “fiera del coraggio e della coerenza dimostrate da Giovine”. Perché oggi, “fare una cosa sacrosanta come togliere la clausola dell’adesione all’antifascismo è difficile”, sostiene Donazzan. “In un mondo in cui i principi sono usati all’occorrenza e strumentalizzati politicamente, sarebbe stato molto più semplice ignorare, prendere tempo”, come peraltro è stato fatto “anche in amministrazioni di centrodestra dove gli stessi ex consiglieri di opposizione, giunti al governo della città hanno smesso la propria battaglia di libertà per adeguarsi al pensiero violento ed illiberale che arma gli antifascisti”.
Ma non è questo il caso di Giovine, che “ha mostrato coerenza”, conclude Donazzan, auspicando “che anche altre città governate dal centrodestra capiscano che si deve fare così”.

Top Right AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version