Burioni: "Il Coronavirus è in Italia, ora basta con le polemiche: quarantena per tutti i casi sospetti"

Il virologo: "Lo dicevamo dall'inizio, ci hanno dato dei razzisti e degli allarmisti. Ora bisogna evitare il panico e le polemiche inutili, la priorità deve essere bloccare la diffusione del virus"

Roberto Burioni
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21 Febbraio 2020 - 14.28


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Si toglie un sassolino dalla scarpa Roberto Burioni, che alla luce dei sei casi confermati di Coronavirus in Lombardia afferma: “La notizia che non volevamo darvi è arrivata. Il nuovo coronavirus è in Italia e ci è arrivato esattamente nel modo in cui dagli inizi di gennaio vi avevamo detto sarebbe arrivato: un individuo proveniente dalla Cina che, praticamente asintomatico, ha infettato un italiano, che ha infettato altre persone”. 
“Abbiamo sempre sostenuto che i pazienti asintomatici potevano trasmettere la malattia – ha proseguito – ci hanno dato dei bugiardi e dei male informati. Abbiamo sempre sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina era l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus in Italia: ci hanno detto che eravamo allarmisti e fascio-leghisti. Ora spero che sia evidente che in entrambi i casi avevamo ragione. Era facile avere ragione, perché bastava leggere i lavori scientifici e le notizie affidabili, senza gli occhi offuscati dall’ideologia o da secondi fini”.
Burioni invita poi a non avere panico: “Allo stesso modo adesso vi diciamo: niente panico. I casi sono solo sei, non stupiamoci se ce ne saranno altri: però, quello che dobbiamo fare è bloccare ora questo virus. La modalità è semplice: tutti quelli che hanno avuto un contatto con le persone infettate devono stare in quarantena. Volontaria, obbligatoria, con la porta chiusa o con la porta aperta non importa. Tutti in isolamento per quattordici giorni. E lo stesso deve valere, senza alcuna eccezione, per chi viene in italia dalla Cina, facendo scalo in altri aeroporti”. “Ripeto, niente panico. Niente polemiche. Non è il momento del panico e non è il momento delle polemiche. È Il momento di prendere le decisioni giuste per bloccare la diffusione di un pericolosissimo virus”.

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