Coronavirus: i morti salgono a undici e i contagiati 323: le frontiere restano aperte
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Coronavirus: i morti salgono a undici e i contagiati 323: le frontiere restano aperte

Le ultime tre vittime sono tre ultraottantenni. Quindi il virus potrebbe essere solo una concausa. Attualmente sono 7 le regioni interessate dai casi di coronavirus

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25 Febbraio 2020 - 08.16


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Sale a 323 contagi e 11 morti il bilancio del coronavirus in Italia: 240 casi e 9 vittime in Lombardia; 43 casi e 2 morti in Veneto: 26 casi in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio, 3 in Sicilia, 2 in Toscana, 2 in Liguria e uno in Alto Adige. Ai check point della zona rossa del Lodigiano arriva l’esercito. Conte tranquillizza: “Italia Paese sicuro, più di altri”.
Speranza: “I Paesi confinanti non chiudono le frontiere”
I ministri della Salute dei Paesi confinanti con l’Italia hanno convenuto che chiudere i confini sarebbe “una misura esagerata”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del vertice con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides e i ministri della Salute di Austria, Francia, Slovenia, Svizzera, Croazia e Germania. “Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata e sbagliata”, ha aggiunto.
Borrelli: “Salgono a 3 i contagiati in Sicilia”
Sono 3 i contagiati in Sicilia da coronavirus. Tutti fanno parte di una comitiva di turisti arrivati dalla Lombardia. Lo ha detto il capo della protezione civile, Angelo Borrelli.
Tre anziani morti nelle ultime ore
Sono tre ultraottantenni le ultime vittime per coronavirus in Italia. Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli nel corso di una conferenza stampa. 

Quindi il virus potrebbe essere solo una concausa.
Contagiati in Sicilia
Salgono a tre i contagiati a Palermo, tutti parte della stessa comitiva della donna di Bergamo. Al momento sono chiusi all’Hotel Mercure e tutti i membri della comitiva (una trentina di persone) sono state poste in quarantena. Il Presidente della Regione Nello Musumeci ha dichiarato di aver parlato con la signora, che presenta per il momento sintomi influenzali: “Il campione esaminato al Policlinico di Palermo verrà immediatamente inviato allo Spallanzani per ulteriori verifiche. La signora, che è stata posta in isolamento al reparto di malattie infettive dell’Ospedale Cervello, è pienamente cosciente e mi è stato riferito che non presenta particolari condizioni di malessere. Ringrazio tutti gli operatori perché la macchina sanitaria regionale si è mossa con prontezza ed ha dimostrato di essere pienamente allertata. Al termine degli accertamenti daremo tutte le informazioni necessarie”.
I casi in Toscana 
Intanto i due casi sospetti di coronavirus in Toscana sono stati confermati dal Commissario Angelo Borrelli. Nella notte il tampone ha rivelato la presenza del coronavirus Covid -19 in un impreditore di 60 anni con diverse aziende in Oriente. Il paziente è stato trasferito nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Ponte a Niccheri e gli ambienti del Pronto soccorso di Santa Maria Nuova sono stati sanificati. L’imprenditore sarebbe rientrato dall’Oriente ai primi di gennaio e si sta cercando di capire se possa essere stato contagiato in Italia da un suo dipendente che stava male alcune settimane fa.
Il numero dei contagi
Sono 283 i contagiati in Italia dal coronavirus, ha detto fornendo il bollettino aggiornato con i numeri relativi ai positivi nel nostro Paese. Nei 283 contagiati sono comprese anche le sette vittime accertate e il ricercatore guarito e dimesso dallo Spallanzani nei giorni scorsi. Attualmente sono 7 le regioni interessate dai casi di coronavirus, più la provincia autonoma di Trento e Bolzano. 212 sono i contagiati in Lombardia (comprese le 6 vittime), 38 quelli in Veneto (compresa una vittima), 23 in Emilia Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio (la coppia di cinesi allo Spallanzani e il ricercatore guarito), 2 in Toscana, uno in Sicilia e uno in provincia di Bolzano. I ricoverati in ospedale con sintomi sono complessivamente 109, quelli in terapia intensiva 29 e quelli in isolamento domiciliare 137.

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In campo l’esercito nella zona rossa del Lodigiano
Sono passati da 15 a 35 i check point che presidiano la parte del Lodigiano interessata dall’emergenza coronavirus. Lo riferisce il capitano Michele Capone, comandante del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Lodi. L’ufficiale spiega che “i check point sono sensibilmente aumentati sul perimetro della cinturazione e alcuni sono stati allestiti anche all’interno della zona rossa”. Sul postoè arrivato anche personale dell’Esercito.

Negativi casi sospetti in Val d’Aosta 
“Al momento non esistono casi di coronavirus, nemmeno sospetti, in Valle d’Aosta”. Lo comunica il Governo della Regione autonoma Valle d’Aosta dopo i risultati, giunti stanotte, degli esami sui tamponi dei sei casi sospetti che sono stati eseguiti in laboratori di Milano e Torino. “Tutti i test hanno dato esito negativo”, si legge in una nota. L’emergenza coronavirus è gestita da un’unità di crisi istituita dalla Protezione civile, con l’Usl della Valle d’Aosta e con la Centrale unica del soccorso.

La settima vittima
Nell’ospedale di Codogno è morto un uomo di 62 anni, di Castiglione d’Adda. Si tratta della settima vittima di Coronavirus.
La sesta vittima
Sesta vittima italiana del contagio da Coronavirus: un ottantenne di Castiglione d’Adda è morto al Sacco di Milano. L’uomo, esattamente come tutte le altre vittime, è morto per complicanze di situazioni pregresse, in questo caso un infarto che lo aveva colpito giovedì scorso, stesso giorno in cui il 38enne di Lodi considerato il ‘paziente uno’ si era recato al pronto soccorso. È il quinto decesso in Lombardia, dove i contagiati sono 172. In Veneto i casi sono 32. 
Smentita la morte della donna di Crema
La Regione Lombardia ha smentito la morte della donna di Crema, data stamani per deceduta da fonti ospedaliere degli Spedali civili di Brescia: “in merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa in relazione ad una morte agli Spedali Civili di Brescia – spiega una nota della Regione stessa -, sentita la Direzione Sanitaria dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale, Regione Lombardia smentisce tale informazione, precisando che in tale struttura non si è verificato alcun decesso”.
L’Oms preoccupato
“Siamo profondamente preoccupati per l’improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel suo briefing quotidiano sul coronavirus precisando che “al momento fuori dalla Cina ci sono 2074 casi in 28 Paesi e 23 morti”.
Il capo della Protezione Civile Borrelli assicura: “Non c’è nessuno senza assistenza sanitaria e senza il supporto della protezione civile” e l’Italia “resta un Paese sicuro”.
Il primo guarito
C’è anche una buona notizia: uno dei malati è guarito. La Lombardia è la regione con il maggior numero di contagi, finora 172. Milano appare svuotata: scuole chiuse, metro e treni vuoti. Bloccato a Lione un autobus proveniente dal nostro Paese. A Mauritius negato lo sbarco di italiani dalle zone a rischio.

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