Sono gli anziani le persone più fragili di fronte alla minaccia del Coronavirus: come fare a tenerli al sicuro senza abbandonarli? L’Istituto superiore di sanità ha dettato delle linee guida, mettendo a punto anche un ‘identikit’ delle persone più a rischio: “Le analisi che stiamo conducendo mostrano che i pazienti deceduti sono soprattutto anziani, in media 81 anni, l’80% ha più di due patologie, il 60% ne ha più di tre, soltanto il 2% non ha nessuna patologia”, ha detto il Presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando i nuovi dati epidemiologici presentati dalla Protezione civile il 7 marzo scorso. Ad oggi, infatti, il 16% dei deceduti nel nostro Paese ha tra i 60-69 anni, il 30% tra 70-79, il 42% tra 80-89 e il 6% più di 90 anni d’età”.
“La sintomatologia più frequente all’esordio della malattia Covid-19 è l’associazione di febbre e dispnea, cioè difficoltà a respirare, – ha aggiunto Brusaferro – ed è importantissimo che in relazione a questa particolare fragilità della popolazione italiana, le persone anziane assumano comportamenti di protezione. Chi presenta febbre e difficoltà respiratorie – ha quindi sottolineato – chiami subito al telefono il proprio medico di famiglia o il 112/118 in caso di grave difficoltà respiratoria, senza recarsi al pronto soccorso o nelle sale d’attesa degli studi medici dove possono avere contatti stretti con altre persone”. A tutte le persone anziane è quindi raccomandato di evitare i luoghi affollati, restare in casa il più possibile, limitare gli spostamenti allo stretto necessario evitando i contatti stretti.
Anziani e Coronavirus: come proteggere i più vulnerabili, secondo l'Iss
A tutte le persone anziane è raccomandato di evitare i luoghi affollati, restare in casa il più possibile, limitare gli spostamenti allo stretto necessario evitando i contatti stretti.
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9 Marzo 2020 - 09.35
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