Il “paziente uno” lombardo “sta molto meglio e al più tardi lunedì sarà dimesso” dall’ospedale San Matteo di Pavia. Lo ha riferito l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. Venerdì il 38enne di Codogno, ricoverato giusto un mese fa per contagio da coronavirus, è uscito dalla terapia intensiva.
Anche la moglie, incinta di otto mesi, era stata trovata positiva al virus, per poi guarire ed essere dimessa.
Una bella notizia ma funestata dalla notizia della morte del padre, anche lui rimasto coinvolto nell’epidemia.
Mattia era già stato in ospedale qualche giorno prima, ma non gli era stato diagnosticato il Covid-19. Sulla vicenda, il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha aperto un’inchiesta per epidemia colposa. Da quel giorno la vita in Lombardia è stata stravolta.
All’indomani, il Comune di Codogno, come quelli di Castiglione d’Adda e di Casalpusterlengo presero i primi provvedimenti: chiusura dei bar e dei ristoranti. Misure che si rivelarono timide a fronte del numero di contagi nella zona che aumentarono in numero esponenziale.
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