La cafonaggine del sindaco di Messina: messaggio volgare per Pasqua, e il vescovo si indigna

"Io rustu a casa piccazzimiei' è il messaggio che Cateno De Luca ha diffuso con gli altoparlanti. Si è preso due esposti e il biasimo dell'arcivescovo durante l'omelia

Cateno De Luca
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12 Aprile 2020 - 15.27


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Uno degli effetti collaterali di questa tragedia è che stanno spuntando, specialmente al sud, tanti sindaci e governatori che pare stiano facendo a gara per far parlare di loro sui social: i video del lanciafiamme di Vincenzo De Luca in Campania, quello del sindaco di Bari che rimprovera la gente per strada e i vari avvertimenti in dialetto di diversi sindaci di Basilicata, Calabria e Sicilia hanno fatto il giro del mondo e alcuni di loro sembrano averci preso gusto. 
Intendiamoci, i sindaci fanno bene: saranno folkloristici, ma se il risultato ottenuto è quello di convincere i cittadini dell’importanza di rimanere a casa, allora ben venga. Ma quando il folklore diventa semplice volgarità fine a sé stessa, allora subentra un senso di fastidio. E ci si domanda se sia normale che uomini delle istituzioni utilizzino con nonchalance termini da bar sport, gettando alle ortiche quel minimo di autorità istituzionale che specie in momenti come questi serve per essere un leader. 
Cateno De Luca, sindaco di Messina che è già entrato in collisione con il Viminale per la sua decisione, assolutamente arbitraria, di bloccare chiunque venga dall’Italia continentale verso la città dello Stretto, ha deciso di fare gli auguri di Pasqua ai suoi concittadini con un messaggio volgare ripetuto dagli altoparlanti nelle strade: “Io rustu a casa picazzimiei…”. Pensava forse di essere divertente, ma i cittadini evidentemente non hanno gradito e per il sindaco è arrivata un esposto alle autorità giudiziarie firmato dallo studio dell’avvocato Santi Delia e anche un esposto da parte del garante dell’infanzia. 
Anche l’arcivescovo di Messina si è scagliato contro il sindaco: durante l’omelia di Pasqua, monsignor Accolla ha dichiarato che si tratta di ‘una vergogna’ e che ‘il popolo messinese non si merita questi toni’. 

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