Non solo condoni edilizi e condoni fiscali (anche se si usa la parola pace per depistare) a vantaggio di furbi, furbetti e evasori che cercano di farla franca alla faccia degli italiani onesti che hanno pagato e rispettato le regole.
Ora anche la teoria del colpo di spugna preventivo o delle indagini differite (ma lo conosce il codice di procedura penale?) per impedire di fare chiarezza sulla vera e propria strage nelle Rsa, ossia le case di riposo, nonostante ci siano figli, nipoti, mogli e meriti che – giustamente – chiedono la verità (ed eventualmente giustizia) sulla morte dei loro casi in quella che l’Oms ha definito un massacro.
Ma il capo della Lega è il capo della Lega: “Salvini ancora una volta si schiera dalla parte sbagliata. Mentre tutta Italia è indignata per la strage nelle Rsa e gli errori di alcuni dirigenti che hanno insabbiato o sottovalutato l’emergenza sacrificando vite, Salvini chiede di fermare le perquisizioni, di lasciarli stare almeno per il momento”.
Lo scrive su Facebook il senatore calabrese del M5s Nicola Morra.
“Salvini – aggiunge – ha detto: “Faccio un appello, perché leggo di perquisizioni in tutta Italia e di inchieste in tutte le regioni: possiamo almeno aspettare che l’epidemia sia finita? Che i medici e i pazienti abbiano finito di morire, prima di mandare ispettori o magistrati, in ospedali e case di riposo?”. Eh no, Salvini, è nostro compito evitare che altri casi simili si ripetano in tante altre strutture che dovevano garantire, sotto l’egida della sanità pubblica, la tutela di anziani e soggetti fragili, e che si sono rivelate al contrario luoghi di superficialità e di negligenza nella cura delle persone”. Soprattutto, conclude, “lì dove la politica ha preferito il profitto da corrispondere all’operatore piuttosto che la tutela di anziani indifesi”.
Tra l’altro quando mai una perquisizione (che deve essere fatta rapidamente e cercando di sfruttare l’effeto sorpresa) potrebbe mai essere ritardata? E la fine dell’epidemia che significa?