L'annuncio di Conte: "Il 4 maggio parte la fase 2, ora dovremo convivere con il virus"

Sì agli spostamenti oltre i confini comunali, sì allo spart, consentiti i funerali con un massimo di 15 persone e le visite ai familiari

Fase 2
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26 Aprile 2020 - 08.15


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“Inizia la fase 2, ora bisogna convivere con il virus”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte. “Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi: non bisogna mai avvicinarsi, al distanza di sicurezza deve essere di almeno un metro”. Conte ha ricordato di “tenere la distanza sociale o la curva risale. Se ami Italia mantieni le distanze”.
“Su ripresa il governo non si tirerà indietro” “Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro per la ripresa, per cambiare tutto ciò che non va”, ha assicurato il premier.
“50 centesimi il prezzo per mascherine chirurgiche” “Saranno fissati e calmierati i prezzi delle mascherine. E in un prossimo decreto vogliamo eliminare l’Iva” sui dispositivi che dovrebbero costare 0,5 euro, ha annunciato Conte.
 “Ragioniamo su rinnovo automatico bonus 600 euro” “Sono allo studio interventi” sulle imprese. “L’Italia non riparte se non ripartono l’imprese. Per chi ha avuto gia’ il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l’obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati”.
 
“Dal 4 apertura per cerimonie funebri” Dal 4 maggio saranno permessi i funerali ma con un massimo di 15 persone con mascherine e distanze.
 “Vietati assembramenti in pubblico e nel privato: no ai party” “Garantiamo accesso a luoghi pubblici come i parchi, a discrezione delle amministrazioni locali. L’attività motoria sarà possibile con una distanza di 2 metri per le attività agonistiche e 1 metro per quelle semplici”. Via libera agli allenamenti mantenendo le distanze.
“Dal 4 maggio ristorazione con asporto” Ok alla ristorazione con asporto. Si entrerà, però, “uno alla volta e il cibo si consuma a casa”, ha chiarito Conte. 
“Da 18 maggio riapertura commercio al dettaglio”. Dal 1 giugno bar, parrucchieri ed estetisti”  “Il 18 maggio in programma ci sarà una riapertura anche del commercio al dettaglio. E ancora il 18 musei, mostre e la possibilità di allenamenti per sport di squadra”, ha spiegato.  Dal primo giugno aprono anche bar, ristoranti, parrucchieri e centru estetici.
Le anticipazioni
Sì alla possibilità di visitare i parenti ma no alle riunioni di famiglia, conferma del divieto di spostamento tra le Regioni, se non per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Sono due delle novità che dovrebbero essere introdotte con il nuovo decreto a partire dal 4 maggio. Ancora aperta la discussione sulla possibilità di consentire o meno di raggiungere le seconde case.
Mezzi pubblici
Nella fase 2 è prevista una maggior frequenza dei mezzi pubblici nelle ore di punta. Lo prevedono le linee guida al vaglio del ministro dei Trasporti, Paola De Micheli. Sui mezzi, dagli autobus alle metropolitane, inoltre, è previsto un numero massimo di passeggeri, in modo da rispettare la distanza di un metro, e la presenza di marker sui posti a sedere per segnalare quelli che non possono essere usati.
Comparto manifatturiero
Il governo va verso la riapertura il 4 maggio del comparto manifatturiero, di quello edile (pubblico e privato) e del commercio all’ingrosso funzionale al settore manifatturiero e all’edilizia. È quanto è stato comunicato nel corso della cabina di regia tra governo e enti locali in corso questo pomeriggio.
Locali con cibo da asporto
Fonti partecipanti alla cabina di regia confermano l’intenzione del governo di andare verso la riapertura del cibo da asporto dal 4 maggio. Dalla stessa data, inoltre, dovrebbe essere permessa l’attività motoria ma solo individuale (a meno che non si tratti di minori o di persone diversamente abili) e la ripresa degli allenamenti per gli sport professionistici.
Le dichiarazioni di Conte 
Il presidente del Consiglio ha inoltre annunciato la riapertura delle scuole a settembre e un piano per la ripartenza che sarà presentato la prossima settimana.
Conte ricorda come proprio il tema della scuola sia “al centro dei pensieri” dell’esecutivo. “La scuola riaprirà a settembre, ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio. E’ in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene”.
Il Dpcm del 4 maggio farà ripartire una parte dell’industria e delle imprese (dalla manifattura alle costruzioni) del Paese e, ha garantito il premier, sarà speso il massimo impegno contro la burocrazia per facilitare l’arrivo degli aiuti finanziari alle aziende. Dall’altro lato però ci sono milioni di italiani “insofferenti” per il lockdown al quale sono sottoposti da ormai un mese e mezzo.
Insomma, la fine della quarantena non può essere spostata ancora oltre perché “rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese”. 
“Annunceremo questo nuovo piano al più tardi all’inizio della prossima settimana” ha detto Conte: “La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo ‘strategiche’, quali lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico, come pure attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export”.
Il piano del governo “sarà molto articolato perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. ‘Revisione’ delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole”, ha evidenziato Conte. “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni. Ho già anticipato che non sarà un “libera tutti”. Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando però tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”.
Per quanto riguarda settori sospesi “nel limbo” come il turismo e la ristorazione, il premier ha affermato che con il nuovo decreto verrà annunciato “un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche, anche se anticipo subito che bar e ristoranti non riapriranno il 4 maggio. Stiamo però lavorando per consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio, ma anche attività da asporto. Il settore del turismo è quello più severamente colpito, anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, anche dal punto di vista economico, rimane uno dei punti di forza dell’intero sistema-Italia”.
Non è ancora deciso se la fine del lockdown consentirà o meno la riapertura di chiese e cimiteri per la celebrazione di messe, funerali e sepolture, sia pure con “nuove regole” a partire dal numero chiuso e limitato di persone presenti. “Abbiamo sollecitato al comitato tecnico-scientifico – ha speigato Conte – per l’indicazione di nuove regole per le cerimonie religiose. Auspichiamo di poter venire incontro all`esigenza, fondamentale per i credenti, di accostarsi ai sacramenti. Una privazione che questa emergenza ci ha portato e che personalmente ho trovato particolarmente dolorosa, è la rinuncia ai funerali che significano anche un ultimo gesto di raccoglimento e di affetto nei confronti delle persone care che ci lasciano”.

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