In attesa di vederla a Roma arrivano le prime testimonianze su chi ha visto la nostra giovane cooperante subito dopo la liberazione.
Vestita in abiti tradizionali somali, pacata e sorridente, “con una forza d’animo rara” considerando i 18 mesi di prigionia: l’ambasciatore d’Italia in Somalia, Alberto Vecchi, descrive così Silvia Romano in un’intervista con l’agenzia Dire.
“Mi sarei aspettato una persona più tesa e invece mi è sembrato che nonostante tutto ne sia uscita bene” dice il diplomatico, che l’ha accolta ieri nella sua sede a Mogadiscio. “Sorrideva ed era contenta di poter finalmente mangiare una pizza”.
Vecchi conferma che la giovane, rapita il 20 novembre 2018 in Kenya, è arrivata in ambasciata indossando abiti tradizionali somali.
Alcune fonti di stampa hanno ipotizzato una conversione all’islam durante la prigionia, ma il diplomatico frena. “In questi mesi vestirsi in questo modo credo sia stata un’abitudine” sottolinea: “Non ritengo possa indicare di per sé un atteggiamento spirituale e comunque su tutti gli aspetti personali è giusto che a parlare sia la giovane”.
Rispetto alla sua liberazione, non lontano da Mogadiscio, Vecchi parla di “un lavoro straordinario con una qualità elevatissima” svolto dai servizi italiani per “tanti mesi”. Nessuna indicazione riguardo alle ricostruzioni, accreditate da fonti della Dire, su una trattativa con il gruppo islamista Al Shabaab attraverso mediatori locali.
“Di certo- sottolinea Vecchi- un’operazione del genere non si fa senza la collaborazione dei servizi del Paese dove ci si trova”.
L’ambasciatore oggi telefonerà’ al primo ministro della Somalia, Hassan Ali Khayre, “per ringraziarlo del contributo di questi mesi”. Infine, rispetto al pagamento di un riscatto: “Non ho alcun elemento; ora ci sarà un’inchiesta della magistratura”.
Ovviamente il riscatto è stato pagato. Ma queste cose non si dicono, non si confermano e non devono lasciare tracce.
L'ambasciatore in Somalia ha incontrato Silvia Romano: "Una forza d'animo rara"
Alberto Vecchi ha accolto la ragazza nella sede diplomatica a Mogadiscio: ""Mi sarei aspettato una persona più tesa e invece mi è sembrato che nonostante tutto ne sia uscita bene"
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10 Maggio 2020 - 09.06
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