Teresa Bellanova ha condiviso su Facebook la storia di un bracciante di origini indiane che “è stato prima licenziato perché si era permesso di chiedere mascherine e dispositivi di protezione mentre lavorava, e poi massacrato di botte a Latina dall’imprenditore che lo sfruttava per la raccolta perché voleva essere pagato”.
“Sono questi i motivi – rileva Bellanova – per cui sono convinta che la battaglia per la regolarizzazione sia stata una battaglia giusta. La sicurezza è un diritto. Avere un lavoro con orari e paga dignitosi è un diritto. Dove lo Stato non è presente, dove si insinua il caporalato, questi semplici diritti sono negati. Sono orgogliosa di poter dire che questa volta lo Stato ha scelto di esserci e di restituire a queste persone i loro diritti e la loro dignità”.
Bracciante picchiato perché ha chiesto la mascherina, Bellanova: "Ecco perché regolarizzare è importante"
La Ministra: "La sicurezza è un diritto. Avere un lavoro con orari e paga dignitosi è un diritto. Dove lo Stato non è presente, dove si insinua il caporalato, questi semplici diritti sono negati"
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18 Maggio 2020 - 20.28
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