Parole che sembrano un assist a Gallera e Fontana: “Da quello che ci risulta era una decisione governativa”.
Così il pm di Bergamo Maria Cristina Rota ha risposta ai microfoni del tg3 alla domanda su chi dovesse prendere la decisione di istituire la zona rossa. “Noi vogliamo lavorare serenamente, abbiamo bisogno di pace – ha aggiunto il magistrato – c’è un dovere da parte nostra di rendere giustizia, in questo momento siamo al primo gradino della ricostruzione dei fatti”.
Sulla questione sono stati ascoltati il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Entrambi hanno dichiarato che l’istituzione della zona rossa nei primi giorni di marzo che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo era “pacifico” che fosse una decisione che “spettava al Governo”, dato che era già stato inviato l’esercito.
In una nota, il procuratore aggiunto Rota ha sottolineato che la Procura “sta svolgendo indagini serrate al fine, in primis, di ricostruire i fatti cosi’ come si sono svolti in relazione sia all’ospedale di Alzano Lombardo sia che nelle diverse rsa della provincia”.
“Seconda tappa – prosegue – sarà accertare se vi sia stato nesso di causalità tra i fatti come ricostruiti e gli eventi e, in caso affermativo, stabilire a chi fanno capo le responsabilità. Si tratta di indagini lunghe e complesse che richiederanno tempo. Vi è da parte della popolazione bergamasca richiesta di giustizia e vi è il dovere nostro di accertare i fatti facendo la massima chiarezza su essi, la cui valutazione sarà operata con particolare attenzione tenuto conto di tutte le particolarità della delicata situazione”.
Dal pm di Bergamo un assist a Fontana e Gallera: "La zona rossa doveva farla il governo"
Maria Cristina Rota, procuratore aggiunto, ha però detto che le indagini saranno lunghe e complesse che richiederanno tempo
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29 Maggio 2020 - 17.58
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