Fratoianni replica alla demagogia di Meloni: "I tortutatori sono stati scoperti e condannati grazie a noi"

Tre aguzzini dei lager libici erano sbarcati con la nave di Carola Rackete e la destra ha sollevato una campagna contro la capitana. Peccato che non sia stata raccontata l'intera storia

Carola Rackete
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31 Maggio 2020 - 17.41


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La buttano sul razzismo perché ancora sperano che Carola Rackete e gli odiati migranti portino voti in una Italia che potrebbe essere incattivita per la crisi economica.


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Ed inoltre è meglio mettere i puntini sulle i, visto che a demagogia un tanto al chilo si arriva lontano.

La teoria dell’estrema destra – meglio dire demagogia – era pretstuosa: poiché tre persone arrivate in Italia con la nave guidata da Carola Rackete, allora la capitana era una importatrice di criminali.

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Ma le cose non erano così: “Come al solito l’onorevole Meloni si ferma ai titoli e alle fotografie e non legge tutta la storia. Se tre torturatori e stupratori degli infami centri libici, sono stati condannati come è avvenuto a Messina è perché alcuni migranti li hanno riconosciuti ed accusati. E a farlo sono stati, guarda caso, dei profughi salvati da Nave Alex di Mediterranea, non certo degli esponenti di Fratelli D’Italia”.
È la replica di Nicola Fratoianni portavoce nazionale di Sinistra Italiana, chiamato in causa dall’esponente di destra.
“Altro che silenzio come ci accusa scioccamente- prosegue l’esponente di Leu- siamo noi, le Ong e alcuni giornalisti coraggiosi ad essere in prima linea a denunciare i criminali che fanno affari sulla pelle di gente disperata. Venga con noi anche l’onorevole Meloni, faccia quello che fanno le Ong in mare- conclude Fratoianni- e se ne renderà conto e smetterà di fare solo propaganda…”. 

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