Il partito di "Ruby è la nipote di Mubarak" grida al golpe. Guai a chi si fa ingannare

La presunta macchinazione contro il premier non è mai esistita. E la storia è evidente: una manovra per cercare di falsificare la verità storica e giudiziaria e cercare di far passare i colpevoli per vittime

Berlusconi e Ruby
Berlusconi e Ruby
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1 Luglio 2020 - 16.27


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La destra si è scatenata. E mentre tenta di cancellare le tristi sorti dell’Italia sotto Silvio Berlusconi, i suoi enormi conflitti di interesse, le leggi ad personam, via via fino alle cene eleganti e agli attuali processi per corruzione giudiziaria che lo vedono imputato con l’accusa di aver pagato i testimoni del caso Ruby perché tacessero, ora c’è perfino la campagna per nominare Berlusconi senatore a Vita.
Una campagna che si basta su un falso: ossia che Berlusconi non sia stato condannato perché colpevole, ma perché vittima di una macchinazione. Anzi, per usare le parole della stampa berlusconiana di destra, per un ‘golpe’.
Una storia che non sta in piedi: Berlusconi condannato e nei mesi successivi  Amedeo Franco, relatore della sezione feriale della Cassazione che nel 2013 emise la sentenza che lo cercò con insistenza.
E in quel colloquio – che Berlusconi fece registrare, a dimostrazione della strumentalità – il giudice che raccontò di una sentenza vergognosa e disse di tutto e di più sul presidente del collegio.


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Berlusconi ha tenuto tutto nel cassetto per anni e ora che Amedeo Franco è morto e non può rispondere di quelle che potrebbero essere diffamazioni a sei anni di distanza fa uscire quella registrazione strampalata e che è già stata smentita per tabulas dalla Cassazione, visto che dalle carte risulta che Amedeo Franco firmò quali atti senza sollevare né proteste e né obiezioni e che – se fosse stato un magistrato corretto – se avesse avuto elementi concreti che potevano provare le sue affermazioni il suo dovere era quello di presentare una circostanziata denuncia.
 Visto che ci saremmo trovati di fronte ad un reato e pure molto grave.

Cosa che non fece. Ma cercò udienza dal Berlusconi del quale – a proposito di magistratura politicizzata – si dichiarò grande ammiratore.


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Questo chiacchiericcio indimostrato e indimostrabile è bastato perché la destra facesse la destra, il Pd e gli altri facessero come al solito gli ignavi e tutta una schiera di pregiudicati condannati in questi decenni per le tangenti e episodii di corruzione cercassero di riscrivere la storia passando per vittime politiche anziché malfattori, ladri e farabutti quali sono stati trasformando l’Italia in uno dei paese più corrotti d’Europa e riempiendo il sottobosco della politica di nani e ballerine e non solo, come è accaduto.
In altri termini il partito di “Ruby è la nipote di Mubarak” ora grido al golpe con la stessa faccia tosta con la quale cercava di difendere un premier che da premier frequentava minorenni e escort. Guai a chi si fa ingannare.

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