Condannato a 7 anni il falso invalido che ingannò anche il Papa

Incredibile caso in provincia di Firenze, dove Roberto Guglielmi avrebbe finto per anni di essere paraplegico, incontrando anche il Papa. Adesso dovrà scontare sette anni e risarcire Inps e comune

Roberto Guglielmi
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4 Ottobre 2020 - 17.43


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Il 57enne Roberto Guglielmi è stato condannato con rito abbreviato a 7 anni, 8 mesi e 15 giorni di reclusione con l’accusa di essersi finto invalido per percepire pensione e altri emolumenti. 
Il fiorentino, interpretando la parte del paraplegico, aveva ingannato Inps, Asl e persino papa Francesco, che lo aveva ricevuto in un’udienza privata in Vaticano.
Per lui si era mossa anche la Curia, trovandogli una casa consona per le sue condizioni da paraplegico.
L’uomo avrebbe commesso un centinaio di casi di truffa ai danni dello Stato e non solo, percependo illecitamente centinaia di migliaia di euro.
L’uomo, che per gli investigatori faceva una doppia vita, muovendosi senza difficoltà in casa e fingendo di essere costretto su una carrozzina in tutte le altre occasioni.
L’uomo è stato condannato dal giudice Antonella Zatini anche a risarcire  per un valore complessivo di 98mila euro Inps, Asl Toscana Centro, Società della Salute di Firenze e Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.
Secondo le indagini del pm Christine Von Borries e condotte dalla squadra mobile, dal 2012 al 2018 Guglielmi, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta nel’aprile del 2019, avrebbe percepito senza averne alcun titolo dall’Inps circa 80mila euro a titolo di pensione ordinaria di inabilità e oltre 57mila euro a titolo di pensione di invalidità civile e di accompagnamento.
Contestata anche la percezione di 117.600 euro nell’ambito di un progetto della Società della Salute dedicato ai portatori di handicap e di circa 15mila euro di contributi economici da parte del Comune di Firenze.
Per avvalorare la sua condizione di disabilità il 57enne aveva affrontato numerosi ricoveri in strutture ospedaliere pubbliche e private.
I reati per i quali era imputato erano di truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica in atti pubblici, sostituzione di persona e maltrattamenti verso la convivente.
Secondo la perizia psichiatrica disposta dal giudice Zatini, Guglielmi era capace di intendere e di volere al momento dei fatti contestati.

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