Pappalardo: “Il Covid è un’influenza un po’ più pericolosa, misure sproporzionate”

Il leader dei Gilet Arancioni non si arrende di fronte all’evidenza: “I contagi aumentano perché aumentano i tamponi e il numero dei morti è esiguo”

Antonio Pappalardo
Antonio Pappalardo
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23 Ottobre 2020 - 10.23


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Un nemico della scienza e del buonsenso che però con le sue parole condiziona non poche persone in un paese nel quale i negazionisti non mancano.
“Non dovrebbe essere il numero dei contagi, visto l’aumento dei tamponi effettuati, a spingere il governo e le Regioni verso nuove restrizioni. Dovrebbe essere il numero dei morti, che però è esiguo. Le misure come il coprifuoco sono sproporzionate rispetto alla reale gravità della situazione”.
Ovvimente stupidaggini scientifiche visto che in crescita non è solo il numero assoluto di contagi ma il rapporto tamponi/positivi che è quadruplicato. 

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Così il generale Antonio Pappalardo, leader dei Gilet Arancioni, sulla nuova impennata dei contagi da Covid-19 e sui provvedimenti presi per contrastarne la diffusione.
”Il coprifuoco darà il colpo di grazia a un Paese che è già allo stremo. Ci sono categorie intere privilegiate, come gli impiegati statali, che prendono tranquillamente lo stipendio e, anzi, lavorano da casa. Per loro il lockdown è una pacchia. Il problema è per tutti quelli che hanno un’attività che non possono più mandare avanti con tutte queste limitazioni”, prosegue Pappalardo.
”Ci chiamano negazionisti – osserva – ma noi non lo siamo assolutamente. Sappiamo che la situazione sanitaria è seria, ma non talmente tanto da dover chiudere di nuovo tutto. Il coronavirus è un’influenza leggermente più pericolosa, le misure di contenimento sono sproporzionate”, ribadisce il leader dei Gilet Arancioni.

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