Il giallo, si sà, è il colore del mistero. Il CoVeSaP, Coordinamento Veneto per la Sanità Pubblica, un comitato dei comitati nati da cittadini di varie province preoccupati per lo stato di salute del SSN nella Regione che erano sorti in Veneto ben prima dell’arrivo della pandemia, ieri ha indetto una conferenza stampa per cercare di trovare risposte circa l’aumento esponenziale dei contagi e delle carenze sanitarie per tutte le situazioni non Covid.
I cittadini, che fanno parte del CoVeSaP, molti dei quali sono medici, hanno confrontato il picco osservato nella prima ondata, il 16 marzo ( 3629) con 18,8 % di positività e 158 deceduti, con i dati dell’ultima settimana riportata del 09/11/20 (20782) con 28,8% di positività e 272deceduti. Il tasso attuale di contagio in Veneto risulta essere 2,5% della popolazione. In un mese e mezzo il numero di ricoverati in area non critica e di quelli ricoverati in terapia intensiva si è quasi decuplicato. Confrontando i dati dell’Azienda Zero, nella settimana del 2 ottobre ci sono 241 ricoverati in aria non critica e 29 in Terapia Intensiva. Al 22 novembre i nuovi dati sul sito dell’ Azienda Zero sono :ricoverati Covid + 2211 in area medica 297 in T.I.
Con questi dati rimane il mistero del giallo, che in questo contesto però non è una cacofonia. I cittadini inoltre sono preoccupati e chiedono trasparenza rispetto a quanti siano i posti “riconvertiti” per la Terapia Intensiva e Area medica e con quale personale qualificato saranno attivati i nuovi Posti letto allestiti.
Come in tutto il paese, anche in Veneto c’è apprensione rispetto alla sospensione delle attività sanitarie chirurgiche che prevedano ricoveri in terapia intensiva, attualmente sospese ad interim e anche per tutte le altre non Covid correlate. Il CoVeSaP chiede nero su bianco riposte chiare da parte della Regione.
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