Un gesto davvero inopportuno e offensivo. Un selfie accanto alla bara aperta di Diego Armando Maradona: questo il gesto compiuto da tre dipendenti dell’impresa di pompe funebri Pinier, incaricata delle esequie del campione scomparso il 25 novembre. Uno dei dipendenti è già stato identificato e licenziato. Gli altri due attendono una decisione. A riportarlo è la testata argentina La Nacion.
Il lavoratore licenziato si chiama Diego Molina e, insieme ai colleghi, si era fatto fotografare accanto alla salma durante il trasporto dall’abitazione di Tigre, luogo in cui è avvenuta la morte di Maradona, fino al palazzo presidenziale nella capitale. Le foto sono state diffuse dai media argentini e condannate duramente da Matias Morla, avvocato del campione scomparso: “Pagherà per l’aberrazione”
L’impresa di pompe funebri Pinier ha fornito la sua versione dei fatti, riportata da La Nacion: “Il corpo è stato preparato da tre di noi: siamo quattro fratelli e gestiamo l’impresa insieme a nostro padre. Mentre siamo usciti dalla sala per parlare con la polizia e coordinare la traslazione della salma alla Casa Rosada, quelle persone hanno scattato le foto. È successo nei due minuti in cui sono rimasti soli”. I proprietari dell’impresa hanno poi cercato di rintracciare i tre autori dello scatto, che però si erano resi irreperibili non facendosi trovare a casa e spegnendo i telefoni cellulari
“Sentiamo vergogna perché Diego era tutto per tutti. È una cosa che non avremmo mai pensato potesse accadere”, sono state le parole dell’impresa funebre riportate dalla testata La Nacion.
Rimane da chiarire come sia stato possibile per i tre dipendenti introdurre telefoni cellulari all’interno della sala, visto che la famiglia di Maradona aveva imposto a chiunque (comprese le forze di polizia) di lasciare il telefonino all’ingresso.