La doccia fredda dell'infettivologo Vella: "Terza ondata? Deve ancora finire la seconda, non ne siamo fuori"

"Il virus ancora gira tanto. Serve molta attenzione. Il pericolo che il coronavirus prenda di nuovo il sopravvento è concreto" ribadisce il docente di salute globale alla Cattolica

Stefano Vella
Stefano Vella
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10 Dicembre 2020 - 14.06


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Si parla di riaperture, di negozi aperti, di terza ondata. Ma l’infettivologo Stefano Vella, docente di salute globale alla Cattolica di Roma, ci tiene a chiarire che “intanto non è finita la seconda”: “Il virus ancora gira tanto. Serve molta attenzione. Il pericolo che il coronavirus prenda di nuovo il sopravvento è concreto. Dobbiamo evitare di sottovalutarlo e non ripetere gli errori di questa estate. Errori che non vanno addossati ai cittadini perché, con il calo dei contagi, sono stati molti a rassicurarli sulla fine dell’emergenza”. 
“Non ne siamo fuori per niente – continua – I numeri sono, comunque, ancora alti. Dobbiamo evitare peggioramenti attraverso i comportamenti che conosciamo. Se ciò non avverrà i numeri cresceranno ancora perché il virus circola: se si chiamerà terza ondata o coda della seconda poco cambia”.
Vella invita a “guardare alla storia delle grandi epidemie. Purtroppo ci sono sempre state due o tre ondate. E quello che accade nel mondo lo conferma. In altri Paesi, come in Giappone, ad esempio, si sta già affrontando la terza ondata”.

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