Antonio Tajani cerca di tenere i piedi in due scarpe: da un lato è ancora esponente della destra moderata, dall’altro era lui a scendere in piazza insieme a Giorgia Meloni e quelle sono alleanze che non vanno gettate alle ortiche.
Quindi, sul logoramento della maggioranza operato dall’estrema destra, Tajani ha da dire che “noi tutti siamo attestati sulla linea della collaborazione istituzionale, patriottica, senza inciuci, senza confusioni, senza accordi sottobanco, con il governo Conte. La poltrona del premier è traballante ma lui non è ancora caduto e dunque, invece di parlare del sesso degli angeli, occorre parlare dei problemi e dei bisogni dell’Italia: come uscire dalla pandemia, come ricostruire il Paese. I gossip di Palazzo lasciano il tempo che trovano…”.
Per Tajani, “quando questo esecutivo non ci sarà più, il centrodestra ragionerà sul da farsi. Finché non avverrà la caduta del governo, dobbiamo concentrarci su alcune priorità reali e non ipotetiche. Incalzare Conte nell’interesse della salute dei cittadini, visto che siamo ancora a oltre 600 morti al giorno per Covid. Dare idee, trovare interlocuzioni e soluzioni perché venga avviata una campagna vaccinale efficace e perché la gran parte degli italiani faccia il vaccino gratuitamente”.
Ma per tenere bordo a Meloni, anche Tajani non può fare a meno di dire che “il governo non è stato capace di evitare la seconda ondata e tutti insieme dobbiamo essere capaci di scongiurare l’arrivo della terza. L’opposizione deve impegnarsi in tutti i modi, insomma, perché non si commettano gli errori che sono stati commessi finora. Abbiamo idee da mettere in campo e Conte può ascoltarci. Finora non lo ha fatto proprio e ha sbagliato profondamente. Non vogliamo sostenere un governo che non è il nostro, ma aiutare gli italiani sulle questioni che attengono direttamente alla loro esistenza”.
Argomenti: giorgia meloni giuseppe conte