La vicenda di Giulio Regeni è tornata all’ordine della cronaca dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura di Roma: “Non continuare a saccheggiare i documenti” in cerca di dettagli sulle torture per rispetto di Giulio. Questo l’appello dei genitori di Paola e Claudio Regeni, genitori del ricercatore italiano ucciso in Egitto nel 2016, intervenuti ieri alla trasmissione di Fabio Fazio, Che tempo che fa. “Chiediamo un giornalismo investigativo, che capisca quali sono le relazioni bilaterali di amicizia con l’Egitto” e “chiediamo che nessuno si costituisca parte civile: rallenterebbe i tempi del processo e finirebbe con l’aiutare solo gli egiziani”.
”È ora”, continuano i due genitori, “che l’Italia dia un segnale concreto di insoddisfazione per la mancanza di collaborazione da parte dell’Egitto. Per questo rinnoviamo la richiesta di richiamo per consultazioni dell’ambasciatore Cantin”.
Posizione netta che, invece, è stata presa ieri da Corrado Augias con la restituzione della Legion d’onore francese, dopo il conferimento della stessa anche al presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi: “Un esempio meraviglioso di coerenza di pensiero e di sostegno a una causa per i diritti civili”.