In un’intervista a La Stampa, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha ribadito che l’avvio della campagna vaccinale rappresenta “un momento storico”, ma anche che la prudenza è d’obbligo perché “abbiamo ancora diversi mesi di convivenza con il virus. Non illudiamoci di uscirne in poche settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di un’adesione massiccia al vaccino”: “È anche comprensibile che ci possa essere riluttanza da parte di alcune persone, perché questo è un vaccino nuovo. Ma se a mostrarsi reticente è il personale sanitario, che ha una laurea per capire che i rischi sono quelli di un qualunque altro vaccino, allora a quelle persone dico che hanno sbagliato lavoro. E metterei in dubbio – cosa ancor più grave – la qualità del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento”.
“Al momento – afferma il viceministro – non è prevista alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi, con più dosi e più vaccini disponibili, la campagna di vaccinazione non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è l’obbligatorietà. Ma non è un problema attuale. E sono fiducioso che un’ampia campagna di educazione sul vaccino migliorerà in modo significativo i risultati”.
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