Aveva cantato ‘Faccetta Nera’ alla Radio ma non ci saranno conseguenze per Elena Donazzan, l’assessore regionale del Veneto (Fratelli d’Italia), che è stata graziata: nel voto della mozione di riserva presentata dalle opposizioni dopo l’intervento di Donazzan alla trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’, infatti, Lega e lista Zaia si astengono, ma gli interventi del capogruppo Zaia presidente Alberto Villanova e del vicepresidente del Consiglio, Nicola Finco (Lega), non sono morbidi nei confronti dell’assessore. “I nostri gruppi intendono confermarle la fiducia, nella speranza torni a occuparsi dei temi che le competono, per mettere una pezza alla disastrosa gestione ministeriale”, afferma Villanova citando in primis la delega all’Istruzione.
“Il gesto compiuto è grave”, chiarisce però Villanova sostenendo che per giungere alla pacificazione auspicata dalla stessa Donazzan nella lettera inviata a tutti i consiglieri regionali, sia necessario “lasciare la storia agli storici e studiarla”. Finco, dal canto suo, sottolinea che “la storia di Donazzan non è una novità, sappiamo benissimo quale sia la sua provenienza e sicuramente la storia di una famiglia non si cancella”. Ma “è anche ovvio che Elena Donazzan è assessore di una Regione importante che quando parla rappresenta anche una giunta e una maggioranza”. E a ciò si aggiunge il fatto che in passato la stessa Donazzan ha attaccato colleghi consiglieri “quando in quest’aula abbiamo discusso varie tematiche, come la Serenissima e la Catalogna”. Ma “la libertà di pensiero non vale solo quando si hanno determinate idee”, avverte Finco, che chiede “all’assessore Donazzan di rispettare, a partire da oggi, le diverse sensibilità che ci sono, come noi rispettiamo idee diverse delle diverse componenti della maggioranza”.
Nel suo intervento il capogruppo dem Giacomo Possamai è sostanzialmente d’accordo con parte di quanto affermato da Finco, in quanto sottolinea che Donazzan “ha sempre ribadito negli anni la sua posizione, in maniera forte”, e quindi “fuori di ipocrisia penso che ne fossimo consapevoli tutti, e ne era consapevole immagino anche il presidente Zaia quando ha deciso di averla in giunta”.
Detto questo, però, “la mozione di riserva chiede di esprimere una pubblica condanna di quello che è stato il fascismo”, ribadisce il dem che richiama anche la gravità dell’assalto a Capitol Hill avvenuto nelle scorse settimane per evidenziare l’importanza di prendere le distanze da quelli che sono i tratti distintivi del fascismo. Di tenore completamente diverso, com’era peraltro prevedibile, l’intervento di Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia, che spiega il voto contrario alla mozione definendola “ipocrita” in quanto “condanna il fascismo e non gli altri regimi totalitari”. La mozione viene quindi bocciata con 32 astenuti.
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