La destra di Genova crea un'anagrafe che equipara fascisti e comunisti: l'Anpi insorge

Dichiara l'associazione dei partigiani: "Una scelta offensiva che va contro la realtà della storia e che va ritirata". 

Anpi Genova
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10 Febbraio 2021 - 16.18


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Il Comune di Genova, guidato da una giunta di maggioranza di destra, ha deciso di istituire un’anagrafe virtuale in cui accanto ai nomi degli antifascisti sono segnalati anche i nomi di coloro che si sono battuti contro l’ideologia “comunista anti-democratica ed eversiva”. L’Anpi di Genova ha immediatamente protestato, dichiarando che si equiparare anti-comunisti e partigiani sia “una scelta offensiva, che va contro la realtà della storia e che va ritirata”. 
Il Pd si è astenuto dalla votazione e il consigliere Alessandro Terrile fa mea culpa: “Abbiamo sbagliato. Basta un’analisi, neanche troppo approfondita, di quel testo per considerarlo irricevibile, un insulto alla verità e alla storia del nostro Paese e della nostra città. Avremmo dovuto votare contro”. Dopo Terrile anche la capogruppo Cristina Lodi ha scritto un post analogo chiedendo scusa.
Ma il risultato è analogo: la destra genovese ha deciso di affossare la storia di una città medaglia d’oro per la Resistenza e Anpi non ha intenzione di stare a guardare: “In un’unica riprovazione si accomunano oppressi ed oppressori, vittime e carnefici, invasori e liberatori, per di più ignorando lo spaventoso tributo di sangue pagato dai popoli dell’Unione Sovietica – più di 22 milioni di morti – e persino il simbolico evento della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata rossa. Davanti al crescente pericolo di nazifascismi, razzismi, nazionalismi, si sceglie una strada di lacerante divisione invece che di responsabile e rigorosa unità.” Ma siccome due cose sbagliate non ne fanno mai una giusta, a Genova si è ripetuto lo stesso errore, aggravandolo”.
“Lascia sbigottiti la superficialità con la quale il Consiglio Comunale di Genova, nella giornata di ieri, ha approvato l’ordine del giorno che equipara il movimento comunista con la dittatura fascista e nazista” hanno dichiarato Igor Magni e Fulvia Veirana, Segretari Generali della Cgil di Genova e della Liguria: “Nazismo e fascismo sono nati come partiti unici in Germania e Italia con il fine esplicito di far prevalere la razza ariana e un gruppo sociale a discapito degli altri, soggiogando i popoli e commettendo atroci stragi per i loro obiettivi. Il comunismo è un movimento che si è sviluppato in tutto il mondo per promuovere uguaglianza, pace, libertà, solidarietà e democrazia.”
“In Italia il partito comunista è stata una forza che ha contribuito da protagonista alla Liberazione dal regime fascista di Mussolini ed ha costruito attraverso la Costituente le fondamenta del patto democratico che consente oggi a tutti, anche ai Consiglieri Comunali di Genova, di esprimere le loro opinioni. E’ stato uno straordinario strumento di emancipazione sociale che ha consentito a tutte le classi di partecipare attivamente alla vita democratica”.
Dichiara l’Anpi: “Si è votata una mozione che di fatto cancella quello che è stato l’apporto fondamentale nella Resistenza e ancor prima già dall’impegno antifascista del Partito Comunista e dell’impegno democratico dello stesso Pci nell’assemblea Costituente, Terracini la presiedeva dopo aver fatto, da antifascista, galera e confino”. Solo pochi giorni fa commemoravamo i fucilati a forte San Martino, lì c’erano comunisti, come ce n’era tra quelli “del panino e della mela”, mentre quelli del Castellaccio di Righi lo erano tutti. La maggior parte di quei martiri era coscientemente comunista, come lo erano Fillak e Buranello, Bini, Canepa. Comunista era Scappini nelle cui mani i tedeschi a Genova si arresero. È’ un insulto mettere sullo stesso piano i lavoratori che scioperavano e chi li ha caricati sui treni e mandati a Mauthausen. La partigiana e Costituente Teresa Mattei, che il Sindaco Bucci ha ricordato nel salone di Rappresentanza di Tursi era comunista. Era comunista Guido Rossa l’operaio e delegato della CGIL ucciso dalle BR che abbiamo ricordato il 22 gennaio scorso.
Una forza, dunque, che si è sempre schierata contro i tentativi reazionari e di sovvertimento delle Istituzioni, in difesa della democrazia in tutta la storia repubblicana, dopo aver contribuito a scriverne la carta fondamentale: la Costituzione. Che è nata e rimane antifascista come ci ha ricordato il presidente Mattarella e su quella giura chi assume incarichi istituzionali.
Una mozione inaccettabile che va contro la realtà della storia  e  che dimostra scarsa o nessuna conoscenza della verità dei fatti, un vero sfregio ideologizzante, che è passata con il sì della maggioranza, l’astensione dei sei consiglieri di Pd e Lista Crivello e cinque contrari (M5s).
Ai cancelli di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, si presentarono i soldati dell’Armata Rossa: non certo i consiglieri del centrodestra. Ecco perché oggi è stata una brutta giornata per la nostra città e per chi siede nell’aula rossa di Tursi.Un bel ripasso di storia farebbe bene a tutti”.

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