È la variante inglese quella più diffusa sul nostro territorio nazionale, in netto vantaggio rispetto a quelle brasiliana e sudafricana.
I dati emergono dall’indagine annunciata il 17 febbraio dal ministero della Salute e coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con ministero della Salute, Regioni e Province autonome
La stima di prevalenza a livello nazionale della variante inglese è del 54% (con una forchetta, ossia un intervallo di confidenza, che va dallo 0% al 93,3%)
La stima per la variante brasiliana è del 4,3% (0%-36,2%)
Invece la variante sudafricana ha una stima di prevalenza dello 0,4% (0%-2,9%)
L’indagine è stata condotta in 101 laboratori delle 21 Regioni e province autonome
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